Il Grande Oriente d’Italia ha celebrato la Giornata del Ricordo, che cade il 10 febbraio, dedicata alla memoria delle vittime delle foibe. Tra il settembre 1943 e la primavera del 1945 in Venezia Giulia e Dalmazia migliaia di oppositori al regime di Tito vennero fatti sparire: molti furono deportati nei campi di prigionia in Slovenia, Croazia, e in alcuni casi in Serbia e non fecero mai ritorno , altri -più di cinquemila- furono massacrati e gettati, spesso ancora in vita, in profonde voragini carsiche. “Una pagina della nostra storia atroce e incancellabile, che abbiamo il dovere di non dimenticare proprio come abbiamo il dovere di non dimenticare l’ineguagliabile tragedia della Shoah”, ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi, sottolineando quanto sia importante tramandare la memoria della storia e impegnarsi nella ricerca della verità. Un compito che da sempre la Massoneria assolve, battendosi contro ogni totalitarismo, odio etnico, intolleranza, e schierandosi i dalla parte di tutte quante le vittime, senza distinzioni e colori, della furia sanguinaria del buio della ragione.
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