Ugo Lenzi 19-03-1949/21-04-1953
Bolognese, Ugo Lenzi nacque il 9 agosto del 1875 ed era figlio del garibaldino Giovan Battista che gli diede lo stesso nome di battesimo del patriota Ugo Bassi, barnabita e massone. Nel 1900 si laureò in giurisprudenza nell’Università di Bologna e già da studente si distinse per la sua attività politica fondando e dirigendo il settimanale “L’Amico del povero” e un circolo socialista che fu poi sciolto. Per questo fu processato e assolto. Nel 1902 fu eletto consigliere comunale a Bologna, tre anni dopo consigliere provinciale e nel 1908 diventò sindaco di Budrio. Il suo ingresso nel Grande Oriente d’Italia risale al 1909 quando il 10 aprile fu iniziato nella Loggia Otto Agosto di Bologna; il 18 ottobre e il 15 dicembre dello stesso anno raggiunse i gradi di compagno e maestro. Fu oratore e più volte maestro venerabile della sua loggia. Militante socialista, Lenzi aveva abbandonato la politica e il partito dopo la dichiarazione di incompatibilità con la Massoneria sancita dal Congresso di Ancona del 1914. La sua difesa dell’istituzione massonica durante il fascismo fu esemplare. Nel 1925, prima della distruzione della casa massonica di Bologna ad opera degli squadristi, con una lettera al sindaco, rivendicò l’appartenenza massonica di Ugo Bassi. Nel 1928 aveva rappresentato simbolicamente la massoneria, ormai disciolta, durante la cerimonia di inaugurazione del monumento di Giosuè Carducci, distribuendo cartoline raffiguranti il poeta sul letto di morte con la sciarpa di maestro massone. Convinto antifascista, Ugo Lenzi fu incarcerato dal regime e condannato anche al confino a Ponza. Fu attivo nella resistenza.
Affermato penalista, Ugo Lenzi svolse la professione forense fino a diventare nel 1948 presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bologna. L’anno successivo, precisamente il 19 marzo, fu eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia carica che ricoprì fino alla morte avvenuta il 21 aprile 1953. Le sue ceneri riposano nella casa massonica di Bologna, accanto a quelle del suo mentore e amico Andrea Costa, altro insigne esponente del Grande Oriente d’Italia.