“Oltre ogni Muro, si alzino pietre solo per costruire umanità e speranza”.
Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, parla del ventennale della caduta del Muro di Berlino.
“Un simbolo – sottolinea il numero uno di Palazzo Giustiniani – che non deve restare solo un ricordo nella bacheca dell’Europa ma deve invece fare breccia in altri muri di incomprensione che ancora dividono i popoli. La storia degli uomini liberi – rimarca Raffi – guarda a quel Muro per ricordare alla nostra ricerca di senso che la tolleranza e il dialogo sono valori da conquistare e difendere ogni giorno, dando carne e volto al confronto”.
“Il 9 novembre 1989 – sottolinea il Gran Maestro Raffi – crollò un muro che era bombato dalla voglia di migliaia di giovani di guardarsi negli occhi, un muro picconato dalla forza di un’identità che non poteva avere confini né filo spinato. Da quella linea si levò un pensiero più forte del cemento che limita, per cogliere un vento nuovo e antico: quello della libertà, che soffia sempre dove vuole. La Libera Muratoria – aggiunge – guarda a quel simbolo come a un segno posto nel cammino dei popoli che indica una speranza possibile, abbracciando le differenze degli uomini. E anche oggi, come venti anni fa, c’è da cogliere la musica di un violino che si alza tra le rovine, invitando a costruire la pace. Da Berlino al Tibet – conclude Raffi – la bellezza della verità abbatte i muri e sa farsi sempre strada”.
Silvia Renzi, 338 2366914
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