“Le ragioni di Garibaldi”: è il titolo di quest’anno del Manifesto che il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani tradizionalmente diffonde in occasione della ricorrenza del XX Settembre.
“Giuseppe Garibaldi – si legge nel testo del Manifesto – è stato anche massone. Anzi: fu addirittura eletto Gran Maestro nel 1864. La cosa pare dispiacere a molti, nonostante siano trascorsi duecento anni dalla sua nascita; e infatti non mancano le ricostruzioni caricaturali, pronte a far coincidere Massoneria e bestemmia. Garibaldi – in questo teatrino evocato a scopo puramente retorico – figura spesso fra i protagonisti nel ruolo del grande antenato, del precursore di tutti i mangiapreti della penisola. Garibaldi non amava la Chiesa “istituzione”, è vero, soprattutto nel momento in cui vestiva i panni della Chiesa “governo”: ma ci furono preti che misero a repentaglio la loro vita per salvarlo. Perché si parla così poco di loro? Forse perché credevano semplicemente che si potesse essere cattolici e italiani: come don Giovanni Verità”.
“Il Grande Oriente d’Italia – continua il Manifesto – ritiene che l’anniversario garibaldino sia il momento buono per far giustizia di tanti luoghi comuni: il Risorgimento come complotto massonico (e magari pure ebraico, perché no?); l’Italia unita come “dittatura” di pochi centri di potere laico imposta a milioni di poveri contadini. I quali, nel frattempo, grazie all’Italia unita, sono passati da sudditi a cittadini – certo, con gradualità e fatica: come dappertutto, del resto – e hanno potuto votare liberamente: per un grande partito cattolico, ad esempio. Col Papa-Re sarebbe accaduto lo stesso?”.
“A giudicare dal tasso di democrazia che esiste nello Stato Vaticano, non si direbbe; e meno che mai, poi, se si considera la cultura – pervicacemente antiliberale e antimoderna – che ispira e guida ancora oggi movimenti quali i teo-con e i teo-dem. Che hanno il pieno diritto, nell’Italia unita – che il Grande Oriente ha contribuito a costruire con i suoi uomini migliori – di conservare le loro opinioni, di raccontarle dal pulpito e di scriverle sui giornali. Anche se la storia ha dato torto a loro e ragione a Garibaldi. Ecco perché ci ostiniamo a celebrare la data del XX Settembre”.
Domani mattina, alle ore 9, il Gran Maestro Gustavo Raffi, insieme ad una delegazione di Massoni, deporrà una corona di alloro a Porta Pia e successivamente renderà omaggio al monumento a Garibaldi al Granicolo.
Le celebrazioni per il XX settembre e per l’Equinozio d’Autunno, che segna la ripresa dei lavori massonici, proseguiranno sabato 22 settembre a Villa il Vascello, sede del Grande Oriente d’Italia con il convegno di studi (alle ore 10,30) “Processo a Garibaldi”: pubblico Ministero, Roberto Gervaso; presidente del Collegio giudicante, il senatore Valerio Zanone. Componenti del Collegio di difesa, lo storico Santi Fedele, Alessandro Meluzzi, psicoterapeuta e scrittore. Giudici a Latere, gli storici Massimo Teodori, e Fulvio Conti. Nel pomeriggio le celebrazioni prevedono il “Concerto per Garibaldi”; la proiezione del film “Il Piccolo Garibaldino”; il discorso augurale del Gran Maestro Gustavo Raffi.
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