Le ragioni di una scelta che guarda al futuro
Il 2 aprile 2011, la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia ha approvato per acclamazione una mozione di indirizzo, sottoscritta da 407 Maestri Venerabili sui 534 registrati, che sgombera il campo dai tentativi, in realtà ben pochi quelli emersi nel dibattito, di strumentalizzare – a prescindere dagli stessi contenuti – la riforma della giustizia massonica presentata dalla Giunta del Goi. La mozione, condivisa e fatta propria dai vertici di Palazzo Giustiniani, sottolinea anzitutto l’obiettivo di arginare e contrastare la condotta dei Fratelli che si rifiutano di accettare le decisioni degli organi del GOI – giudiziari e non – prassi quest’ultima già fortemente stigmatizzata dalla Gran Loggia del 2010. A tale specifico riguardo, i Maestri Venerabili hanno chiesto di allargare il dibattito riformatore, già iniziato dalla Giunta del Grande Oriente nei collegi circoscrizionali sul tema delle sanzioni, anche a quello ulteriore della ‘tipizzazione’ delle condotte, oggi assai carente nel sistema di giustizia massonica, proprio al fine di far rispettare e formalizzare quel dovere, assunto da ogni Libero Muratore con l’iniziazione, di osservare – in armonia con le leggi e la Costituzione della Repubblica – le delibere di qualsiasi organismo della Comunione. Riproduciamo nella sua datità il testo letterale della mozione, che meglio di ogni altro commento chiarisce gli intenti della Gran Loggia.
Roma, Villa il Vascello, 23 aprile 2011