“Vogliamo riscoprire la Bellezza dell’Italia. Lo diciamo da Milano, con le parole del Fratello Voltaire: la Patria è nei luoghi in cui è incatenata l’anima”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, chiudendo a Milano, presso il Teatro Nuovo in piazza San Babila, il convegno ufficiale del Grande Oriente d’Italia dal titolo ‘Va Pensiero dalla Lombardia per l’Italia’. “Oggi l’Italia deve riprendere in mano il proprio destino – ha rimarcato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – la Libera Muratoria vuole consolidare il sentimento nazionale, proponendosi come forza di costruzione sociale. Occorre uscire dall’ambiguità e mettere in controluce i problemi per affrontarli. Soprattutto, avvertire la responsabilità di ciò che si fa”.
Per Raffi, “la Patria non è una parola ma una condizione di vita. Un impegno di costruzione per superare l’incompiuto. Nazione è capacità di stare nel vento. E’ vivere insieme perché ci sono valori profondi che cementano il vissuto: sono i sacrifici compiuti, la storia che abbiamo alle spalle e quella che siamo disposti a percorrere, ancora insieme. Le forze sane del Paese devono trovare nuove ragioni di impegno condiviso. La Massoneria – ha spiegato il Gran Maestro alla platea di mille persone che hanno seguito il convegno aperto al pubblico – ha tanto da dire al Paese e all’idea di Italia che vogliamo costruire. Come scuola di tolleranza e agenzia educativa, essa è capace di catalizzare energie e incanalare progetti di cambiamento possibili. La sua forza è di abbracciare tutti, nell’unica koinè dell’umanità”.
“Servirebbe anche oggi – sottolinea Raffi – quel che Cattaneo chiamava la “pubblica intelligenza”, che è anche un principio di economia pubblica perché non v’è lavoro o capitale che non cominci con un atto di intelligenza, intesa come capacità di prevenire e orientare i fenomeni, di governare i cambiamenti, di concepire la politica non come amministrazione dell’esistente ma come destino di un popolo. Come senso del vissuto. Ecco il federalismo della solidarietà e della vera crescita, che non significa alzare muri a secco per difendere le proprie tradizioni. Libertà, laicità, progresso, pluralismo e antirazzismo sono i cardini di un’Italia che guarda al futuro. Il Risorgimento – ha concluso il Gran Maestro del GOI – è storia giovane perché è storia di giovani che partirono volontari e combatterono per la libertà. Anche oggi vogliamo e dobbiamo essere ribelli per la verità. Dopo 150 anni, per restare insieme”.
Milano, 28 maggio 2011