Il 19 settembre al Vascello nell’ambito delle celebrazioni del Grande Oriente per il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno, il Servizio Biblioteca ha presentato al pubblico il video dell’intervista realizzata dal Gmo Bernardino Fioravanti e dal Maestro Marcello Panni con la scrittrice Benedetta Cibrario, autrice del romanzo Il rumore del mondo (Mondadori) con cui è stata finalista al Premio Strega. Basato su minuziose ricerche d’archivio e sostenuto da una verve narrativa personalissima, il libro o mostra un punto di vista non convenzionale sul Risorgimento, quello di una giovane donna inglese interessata al progresso e al cambiamento. Il libro si divide tra due paesi, l’Inghilterra della rivoluzione industriale e l’Italia del Risorgimento. È una narrazione di ampio respiro, in cui la scrittrice parla di anelito all’indipendenza e tenere amicizie, di lotta politica e svolte economiche: la saga di una donna inglese che va a vivere in Italia e accetta di occuparsi dell’azienda del suocero, un setificio, come suggerisce la mano che regge un invisibile filo in copertina. Un ampio affresco che, come Gattopardo descrive il mondo di ieri per aiutarci a comprendere quello di oggi. Ma anche una storia di nascita di nuovi paesi, di trasformazione politica, che vale per ogni epoca.Quello che colpisce è il bisogno dell’autrice di rendere verosimili non solo nei modi, usi e costumi tutti gli innumerevoli personaggi del libro, ma il volerlo fare in maniera certosina anche nella scelta dei nomi, talvolta a lei suggeriti da lapidi, o da giornali e cronache del tempo, e dunque appartenuti a persone realmente esistite. Il romanzo parla di emancipazione femminile, di vaccinazioni, di cambiamenti storici e sociali epocali; si racconta la vicenda di una persona che arriva da una cultura molto diversa e si trova fra gente che non la capisce e non vuole capirla, c’è l’Italia che è ancora disgregata. Si riscontrano eventi, fatti e problematiche che anche oggi sono al centro dell’attenzione di tutti noi perché la società contemporanea simodella su quella dell’Ottocento e quindi c’è una concreta e oggettiva vicinanza, istanze sociali incluse. Il Risorgimento che è al centro di questo volume è un momento storico estremamente positivo. Un’; “epoca di tempesta” in cui tutto è da fare e tutto è da creare: attraverso gli occhi dei personaggi si possono vedere e ascoltare gli ultimi sussulti di una società agonizzante mentre si prepara un’epoca nuova. Infatti molte vecchie realtà sono state smantellate dall’Ottocento, e si percepisce la tensione verso il futuro, l’energia del cambiamento in ogni ambito, nell’economia, nel lavoro, nella politica, nei rapporti tra uomini e donne e tra padri e figli. E’ il rumore di un’età in movimento verso il futuro che l’autrice ha cercato di registrare e trasmettere. Anche noi, oggi, siamo immersi in una realtà in trasformazione, piena di ansie per il futuro. L’autrice sottolinea, attraverso i suoi protagonisti, la sua speranza incorruttibile nella capacità dei giovani, nel loro impegno, nella loro voglia di fare, nel loro entusiasmo. La gioventù che racconta il Rumore del mondo si è messa in gioco, si è sforzata di cambiare il mondo, si è impegnata, spesso anche sacrificata. E il mondo l’ha cambiato. Un sapiente assunto pieno di speranza anche oggi.
Tra gli altri romanzi della Cibrario, Rossovermiglio (Feltrinelli), Premio Campiello 2008; Sotto cieli noncuranti (Feltrinelli) Premio Rapallo Carige 2010.