Dal 7 al 27 febbraio in mostra nello spazio Arte Swiss Logistics Center di Chiasso il progetto artistico Omaggio a Fibonacci del fratello Giorgio Piccaia, che si è concluso con un talk finissage dal titolo Arte-Numeri-Esoterismo, che ha visto la partecipazione oltre che dell’artista, del presidente della Fondazione Alessandro Volta fratello Luca Levrini, del giornalista e critico d’arte Luca Venturi, e del fratello Riccardo Fuochi. Durante la conferenza è stato messo in risalto soprattutto l’importanza del rapporto tra natura, matematica e arte. Presenti numerosi fratelli di Logge svizzere e italiane. In mostra erano esposte trentacinque lavori tra acrilici su papiro, sculture in plexiglas e olii su tela.
“In queste mie opere – ha spiegato Piccaia – uso molto la sequenza di Fibonacci che porto all’infinito come “infinita” è la natura, penso che l’intreccio tra natura e numeri sia indissolubile”.
Il Gran Maestro Aggiunto Claudio Bonvecchio così scrive sulla brochure di presentazione della mostra dell’artista: “Leonardo Pisano detto il Fibonacci (ossia figlio di Bonacci) – noto, tra l’altro, per aver introdotto i numeri arabi – è stato un ingegno versatile e cosmopolita. Grande matematico e autore della serie numerica che porta il suo nome, Fibonacci non vive il numero come, oggi, lo vive la modernità. Il numero, per lui, non è una arida conoscenza che produce altre conoscenze che, a loro volta, generano conoscenze e applicazioni. È, piuttosto, qualcosa che rispecchia la Totalità. Quella Totalità di cui è intessuta, armonicamente, l’esistenza del cosmo, della natura e dell’essere umano. Dalla disposizione delle foglie all’architettura delle conchiglie, dalle proporzioni auree dei templi classici alle raffigurazioni pittoriche o alla perfezione dei corpi, tutto può essere interpretato numericamente. E, a sua volta, il numero si rispecchia nel tutto: in una perfetta corrispondenza. Questo ingegno universale – amato e utilizzato dagli umanisti ma anche dagli studiosi di ogni tempo – non poteva non sollecitare la vena creativa di un artista attento e sensibile alla dimensione dellaTotalità: come Giorgio Piccaia. Attratto dalla potenza del numero e stimolato dalla sequenza di Fibonacci, gli ha dedicato una serie di grandi tele ad olio, di acrilici su papiro e di sculture in cui il numero si fonde con il colore e con la materia. E in cui il piccolo e il grande sembrano dare corpo alla convinzione di Fibonacci per cui il piccolo e il grande sono la medesima: cosa vista, solamente, in una diversa prospettiva numerica. Parallelamente, il gioco simbolico dei colori – come l’oro, il bianco, il nero, il blu o il verde – accostati ai numeri rendono, perfettamente, quella sintesi del tutto nel tutto che esprime la Totalità. E che la rende comprensibile anche in questo nostro tempo. Un tempo di povertà che solo l’arte può redimere”.
Piccaia. Omaggio a Fibonacci proseguirà il suo percorso in altre sedi espositive.