Tra i grandi liberi muratori, che hanno contribuito a operare per il bene dell’umanità, va senz’altro ricordato, in particolare in questo momento, Edward Jenner, medico e naturalista brittannico (nato a Berkeley il 17 maggio 1749 e morto nella stessa città il 26 gennaio 1823), l’uomo che debellò per sempre il vaiolo, malattia che per secoli aveva afflitto il mondo, considerato il padre dell’immunizzazione per aver per primo descritto il processo mediante il quale il sistema immunitario di un individuo viene fortificato contro un agente patogeno. Nel 1761, all’età di dodici anni, finiti gli studi di grammatica, fece richiesta di entrare a Oxford per poter diventare medico, ma venne rifiutato a causa delle sue condizioni di salute dopo l’epidemia di vaiolo che l’aveva colpito qualche anno prima, ma che era riuscito a superare. Fu quindi affidato a un chirurgo di Chipping Sodbury con il quale rimase per sette anni, durante i quali Jenner imparò tutto quanto c’era da sapere sulla professione di medico di campagna.
Gli esordi
A ventuno anni, insieme al fratello maggiore Stephen, decise che era arrivato il momento di andare a Londra per imparare la pratica ospedaliera e per fare ciò decise di affidarsi a John Hunter, ex chirurgo dell’esercito e fratello minore del dottor William Hunter, titolare della migliore scuola di anatomia al mondo. I metodi di Hunter erano innovativi ed affascinanti: se un esperimento non riusciva, si perseverava e, come egli stesso consigliava a Jenner, se un trattamento falliva significava che era sbagliato, anche se imposto dalle autorità. Il tempo veniva equamente suddiviso tra pazienti e ricerche.
Il 15 maggio 1772, un documento a firma di William Hunter attestò la fine del suo apprendistato, nonché il superamento brillante di quattro corsi di anatomia e chirurgia. Nei mesi successivi Jenner si dedicò alla pratica della fisica, della materia medica, della chimica e della ostetricia. E alla fine Jenner decise di ritornare nella sua Berkeley dove iniziò la sua attività di medico.
La storica scoperta
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, il vaiolo ebbe in Europa un’impennata allarmante. Tra i malati, una persona su sei moriva. In un anno in Inghilterra il morbo uccise 40 mila persone.
Ma come fu che Jenner arrivò a sconfiggere la terribile malattia? Si racconta che un giorno Jenner udì una contadina affermare che lei non si sarebbe mai ammalata di vaiolo perché si dedicava da anni alla mungitura delle mucche ed era noto a tutti i contadini che tale attività, per motivi misteriosi, impediva di contrarre quella terribile e incurabile malattia. Il giovane medico riferì ad altri colleghi più anziani ed esperti quanto aveva udito, ma si sentì rispondere da tutti che si trattava di vecchie quanto radicate superstizioni prive di validità scientifica. Ma Jenner, che era massone, sapeva bene che per la ricerca della Verità occorre essere liberi da pregiudizi e da qualsiasi schematismo preconcetto. Decise pertanto di iniziare una serie e lunga ricerca, sfidando l’incomprensione e il sarcasmo dei colleghi, espressioni della cosiddetta scienza ufficiale. Alla fine Jenner scoprì e dimostrò, su basi rigorosamente scientifiche, che il siero contenuto nelle pustole che si formavano sui capezzoli e sulle mammelle delle mucche sottoposte alla mungitura, conferiva l’immunità al vaiolo a chi eseguiva queste mansioni e che casualmente entrava in contatto con il siero attraverso piccole ferite nelle mani. Il geniale medico ottenne la stessa immunità con la preventiva inoculazione per via sottocutanea del siero vaccino (termine che vuol dire appunto di vacca).
Jenner fu maestro venerabile della loggia Royal Faith and Friendship n. 240 di Berkley nel biennio 1811- 1813. (tra le fonti Massoni famosi di Giuseppe Seganti Atanor)