Duke Ellington, (Washington, 29 aprile 1899 – New York, 24 maggio 1974), tra le più grandi star del jazz americano del Novecento, era un libero muratore, iniziato nel 1932 nella Social Lodge n. 1 a Washington D.C. officina della rete della Prince Hall Freemasonry, antica Obbedienza afroamericana, fondata il 6 marzo 1775, di cui fecero parte tanti suoi illustri colleghi.
Il suo vero nome era Edward Kennedy Ellington e il soprannome Duke “duca” gli fu attribuito durante l’adolescenza per il suo portamento aristocratico. La sua ascesa ebbe inizio a New York nei ruggenti anni Venti in pieno proibizionismo, quando si esibiva in locali come il celebre Cotton club, di cui divenne l’attrazione fissa con la sua Jungle band, producendo un successo dopo l’altro: Mood Indigo, Rockin’ in rhythm, Creole rhapsody, It don’t mean a thing (if it ain’t got that swing), Sophisticated Lady, In a sentimental mood…
Una fama la sua che non tramonterà mai, nemmeno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1956 tenne un acclamatissimo concerto al Newport jazz festival e due anni dopo sbarcò in Europa per un fortunato tour. Nel 1958 curò la colonna sonora di Anatomia di un omicidio di Otto Preminger e nel 1961 di Paris blues di Martin Ritt.
Totalmente assorbito da un’intensa attività dal vivo, Ellington nel 1965 presentò alla Grace cathedral di San Francisco la prima parte dei suoi Concerti sacri. È l’ultimo grande e ambizioso progetto della sua carriera, prima della morte nel 1974 a New York.
il grande Duke e la sua big orchestra. Sono un frequentatore assiduo di concerti jazz e per quanto mi è possibile, collezionista di dischi e cd dei grandi artisti Jazz ma anche delle nuove leve che seguo nella loro ricerca. Il Jazz si è molto evoluto dai tempi delle big orchestra ma restano quei tempi, i tempi d’oro. Ed allora scrivo questo commento per consigliare ai lettori un brano che ascolto sempre molto volentieri. E’ il 10 luglio del 1961 quando si “scontrano” due grandi e famose big orchestra: quella di Count Basie e quella di Duke Ellington. Ne nasce un brano in cui le due orchestre “combattono” per poi magnificamente fondersi. E poiché uno era “the Count”, il conte, e l’altro era “the Duke”, il duca, ne venne fuori quel capolavoro che è Battle Royal, battaglia reale tra il Conte ed il Duca. Un brano eccezionale. Ascoltatelo!