E’ in uscita nella collana Classici del pensiero di Rusconi una nuova edizione del celeberrimo Trattato sulla tolleranza di Voltaire, in cui il filosofo e scrittore francese, iniziato nella loggia francese Le Nove Sorelle il 7 aprile 1778 (pochi mesi prima della sua morte), chiama a raccolta l’Europa illuminista per fare della tolleranza un simbolo da invocare e da innalzare contro le forme di superstizione che minano alle fondamenta la pacifica convivenza fra gli uomini; un simbolo che metta in guardia da tutti i dogmatismi e i fanatismi religiosi o culturali che corrompono la natura umana, e che così pervertendola la costringono all’intolleranza, all’iniquità e alle guerre più rovinose. L’opera è incentrata sul caso del protestante Jean Calas, giustiziato, sulla base di prove inconsistenti e di un processo condotto all’insegna dell’arbitrarietà più assoluta, in una piazza di Tolosa di fronte a una folla inferocita, il 10 marzo del 1762, perché colpevole di aver ucciso il figlio, sospettato di volersi convertire al cattolicesimo.
Pseudonimo di Francois-Marie Arouet, Voltaire, appartenente a una famiglia della borghesia forense, fu educato in un collegio gesuitico e avviato alla carriera legale, ma lasciò presto gli studi giuridici per dedicarsi all’attività letteraria. Le tragedie Edipo (1718) e Marianna (1725) consacrarono la sua fama. Dopo un litigio con il cavaliere di Rohan, che lo fece bastonare dai propri servitori, Voltaire cercò il duello ma finì per essere rinchiuso alla Bastiglia, nel 1726. Una volta liberato, si recò in Inghilterra dove rimase fino al 1729, frequentandovi le maggiori personalità della politica e della cultura. Nel 1728 pubblicò Enriade. Rientrato in Francia, scrisse Le lettere filosofiche (1734), per le quali venne di nuovo condannato. Dal 1749 al 1752 accettò l’ospitalità di Federico II di Prussia, per poi recarsi in Svizzera e tornare infine nella sua madrepatria, dove si stabilì presso il piccolo centro di Ferney. Da qui in breve riuscì a diventare il punto di riferimento dell’Illuminismo europeo e collaborò alla realizzazione dell’Enciclopedia. Furono gli anni di grandi opere come Micromega (1752), Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni (1756), il Candido o dell’ottimismo (1759), il Trattato sulla tolleranza (1763). Baciato dalla gloria, tornò dopo 28 anni di assenza Parigi, che lo accolse con grandi onori. Ma era ormai troppo tardi, di lì a poco si spense a quasi 83 anni il 30 maggio 1778. Poco più di un mese prima, era stato iniziato in Massoneria alla presenza di circa 250 persone. A causa dell’età e delle sue pessime condizioni di salute (debole e malfermo, Voltaire entrò nel tempio sorreggendosi al braccio di Benjamin Franklin allora ambasciatore in Francia), la loggia acconsentì ad abbreviare il rituale ed a dispensarlo dalle prove iniziatiche. Marie-Alexandre Guénin (1744-1835) compose per questa speciale occasione alcuni brani musicali, di cui si è ritrovata diversi anni fa la partitura originale, dalla quale nel 2004 è stato realizzato un cd dal titolo Voltaire Ensemble, prodotto da Pietro Paluello per Heristal Entertainment srl, in collaborazione con l’Associazione Cafè Voltaire di Roma.