di Zeffiro Ciuffoletti*
con infinito dispiacere che apprendo della scomparsa del collega Sergio Moravia, che è stato uno dei più grandi studiosi del Settecento. Non a caso i suoi studi sulla storia della Filosofia sono noti in tutta Europa. Persona molto ironica, sempre pronta alla battuta, spirito aperto, intelligenza fine: Sergio Moravia, allievo di Eugenio Garin, era ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Firenze. Le nostre vite di studiosi si incrociarono meravigliosamente quando, insieme, scrivemmo ‘La Massoneria, la storia, gli uomini, le idee’. Era il gennaio 2004 quando fu pubblicato il volume, che ha venduto addirittura 40mila copie. E che a mio avviso in suo onore dovrebbe esser ripubblicato.
Tutto nacque quando L’Unità pubblicò sulle sue colonne una lista di persone iscritte alla Massoneria. Peccato che vennero nominate persone che nulla c’entravano con essa. Di fronte a quel putiferio che si venne a creare, l’allora rettore Paolo Blasi ebbe la brillante idea di risolvere la questione non nelle aule di un tribunale ma facendo una vera e propria ‘operazione verità’ sulla Massoneria. Di qui nacque il sodalizio intellettuale tra me e Moravia. lo storico, lui filosofo, passeggiavamo lungo l’Arno per discutere del libro. E nelle nostre conversazioni non mancavano battute sulla politica e sulla stessa Università.
Ecco che quell’opera di conoscenza e di divulgazione riguardo ad un fenomeno trattato da sempre come se fosse un ingrediente del complottiamo eterno riuscì a ricomporre la questione. Fu una ‘risoluzione all’insegna della cultura’ che riuscì pienamente.
Moravia si era ‘imbattuto’ nella Massoneria perchè figlia del Settecento. Quella speculativa, non scordiamocelo, si richiama a Newton. E tutto l’Illuminismo europeo porta questa impronta.
* Professore all’Università di Firenze