Critico appassionato e lettore raffinato dello strutturalismo francese (in particolare di Claude Lévi-Strauss) così come dell’esistenzialismo (con spiccata attenzione verso Jean-Paul Sartre), Sergio Moravia (scomparso all’età di 80 anni) è stato un filosofo e antropologo che ha dato numerosi contributi all’accademia italiana. Allievo tra i più brillanti di Eugenio Garin, si forma nella scuola fiorentina con una tesi su Gian Domenico Romagnosi ed è a Firenze che, ne11975, diventa professore ordinario di Storia della filosofia. La ricerca di Sergio Moravia si è svolta tuttavia su molteplici piani e terreni teorici, Dall’illuminismo al pensiero del Novecento, non disdegnando un certo interesse verso la storia della massoneria a cui dedica un volume in anni più recenti, nell’arco della sua attività scientifica si è rivolto al pensiero di Adorno, di Nietzsche e di Freud non abbandonandone mai la rilettura anzi dedicando a ogni segmento diversi volumi (compresi manuali didattici) di un certo rilievo, per la cifra di chiarezza, che hanno orientato generazioni di studenti. Esordisce nel 1968, un anno precedente al suo primo incarico universitario, dando alle stampe Il tramonto dell’Illuminismo. Filosofia e politica nella società francese (1770-1810). Prosegue con Lévi-Strauss e l’antropologia strutturale (1973) e, nello stesso anno, con la sua Introduzione a Sartre. Dell’anno successivo è Adorno e la teoria critica della società. Scorrendo la sua vasta bibliografia, emergono alcuni temi all’apparenza eccentrici che invece vanno letti in continuità con il pungolo della curiosità speculativa e di connessione che lo contraddistingueTra i suoi riferimenti teorici Lévi-Strauss, Sartre ma anche Adorno e Nietzsche vano, pensiamo solo al testo de12001 dal titolo Dalla riabilitazione psicosociale alla promozione della salute mentale. Ha confondato la «Società italiana degli studi sul XVIII secolo» e ha preso parte alla direzione delle riviste filosofiche «Iride» e «Paradigmi». Harvard, Ucla, Boston, ha girato le università di mezzo mondo comprese naturalmente quelle europee di Francia, Belgio e Germania. È stato visiting professor all’Università della California a Berkeley, l’Università del Connecticut a Storrs e il Center for the Humanities della Wesleyan University. Sergio Moravia, una vita spesa per la filosofia e la ricerca