Libero Pensiero in missione Nasa su Marte con la sonda Rover Perseverance

“Libero pensiero” nello spazio. Una targa di silicio con su inciso il nome della loggia tarantina n. 1536 del Grande Oriente d’Italia, che ha viaggiato per circa sette mesi a bordo della sonda Rover Perseverance della Nasa, approdata il 18 febbraio sul pianeta rosso, ora si trova su Marte.

Un nome, un segno lasciato sull’abisso sconosciuto del futuro, affidato a un cratere, cui è stato dato il nome di Jezero, che in diverse lingue slave significa “lago”, a ricordare il bacino d’acqua che miliardi di anni fa riempiva questa conca larga quasi 50 chilometri. Uno scrigno in cui Perseverance cercherà tracce di vita passata, raccoglierà campioni di terreno che future missioni riporteranno sulla Terra e proverà a far volare anche un piccolo elicottero.

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E’ partecipando a questa straordinaria odissea, nel segno dell’Ulisse di Dante alla continua e instancabile ricerca di nuovi orizzonti, che l’officina pugliese ha voluto celebrare i due anni dall’innalzamento delle proprie colonne, attivandosi per ottenere, come poi è avvenuto, la carta di imbarco che le ha reso possibile la partecipazione simbolica alla missione Nasa Mars 2020 della sonda, lanciata nell’universo da Cape Canaveral attraverso il razzo Atlas V-541. L’arrivo sul pianeta rosso della Rover Perseverance ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso per sette minuti, tanto è durata l’operazione di discesa, cominciata alle 21,30 ora continentale, che ha portato la sonda a toccare l’arido suolo di Marte attraversandone l’atmosfera in totale automatismo, dopo essersi liberata dalla capsula termica protettiva e aver aperto il paracadute supersonico, sgombrando la visuale ai sensori di ausilio all’atterraggio, tra cui un inedito sistema di riconoscimento delle caratteristiche del suolo, che nelle ultime fasi della discesa ha raccolto immagini a ripetizione, confrontandole con una mappa precaricata della zona d’atterraggio, per evitare aree ritenute pericolose. A questo punto è entro in funzione a Skycrane, certamente tra le più suggestive invenzioni della Nasa, una sorta di gru mobile costituita da otto razzi che ha accompagnato Rover Perseverance a pochi metri sopra la superficie. La sonda è stata poi calata al suo tramite possenti corde di nylon, recise non appena il veicolo ha toccato terra, disimpegnandosi dal suo tutor che è volato via schiantandosi a distanza di sicurezza. Ora Rover Perseverance, che è un grande laboratorio semovente del peso di una tonnellata, si  nel cratere marziano, del quale chissà quali segreti svelerà.



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