La Massoneria rivendica il proprio ruolo centrale nella storia del Risorgimento italiano. Un ruolo che il gran maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Tonino Perfetti, reclama a piena voce nel giorno in cui si celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
«Al processo di unificazione abbiamo contribuito grandemente attraverso i nostri figli che sono stati sacrificati sull’altare della Patria. Questo è stato messo in ombra – afferma Perfetti – e non pienamente valorizzato nelle manifestazioni svoltesi ieri perchè, ritenendo gli amministratori che i festeggiamenti siano parte esclusiva dell’attuale apparato statale, non hanno dato posto alla voce dalla massoneria tramite il suo maestro aggiunto presente nella città. I massoni cosentini hanno partecipato in maniera massiccia alla manifestazione svoltasi nel Vallone di Rovito non per celebrare il passato, non per piangere il loro dolore, ma per trovare forza nell’insegnamento di quei martiri ed in particolare, nell’insegnamento di Emilio Bandiera, il quale diceva: “Dobbiamo studiare la storia non tanto per conoscere il nostro passato, quanto per prevenire il futuro”».
Perfetti, poi, aggiunge: «L’unico intervento nel quale è stata ben sottolineata l’opera della Massoneria italiana è stato quello del sindaco, Salvatore Perugini, che ha posto in rilievo come furono gli ideali di uomini che si abbeverarono agli insegnamenti della Massoneria a creare un terreno fertile per pervenire all’unità del nostro popolo. É stato lo stesso sindaco, la sera prima, a dare il suo benvenuto nella città a tutti i rappresentanti della Massoneria calabresi». In città si sono riuniti in occasione dell’anniversario i rappresentanti di quasi tutte le logge calabresi e delle dodici logge bruzie.
«Un ringraziamento particolare voglio rivolgere a Salvatore Perugini per la laicità mostrata in occasione dell’incontro avuto con i rappresentanti dell’Obbedienza del Goi. A fronte delle prospettive di qualche ideologia che cerca di minare l’unità d’Italia, i massoni sono qui ancora una volta a testimoniare i valori risorgimentali che impediscono l’affermazione di ideologie velleitarie».
(Gazzetta del Sud) 19 MAR 2011