Povera Patria. Nello stesso giorno in cui si festeggiava il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, l’assessore provinciale alla cultura e alla pubblica istruzione Andrea Antonini (Pdl) se n’è uscito sul suo profilo di Facebook con un «Sardo-piemontesi massoni, giacobini e assassini», invocando poi addirittura il Regno delle due Sicilie come modello di stato alternativo a quello portato dai vari Cavour, Mazzini e Garibaldi un secolo e mezzo fa. Parole che hanno fatto insorgere il capogruppo del Pd, Emidio Mandozzi, che nella sua risposta, prima cita le parole dette durante le celebrazioni di giovedì dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano («Reggeremo alle prove che ci attendono, come abbiamo fatto in momenti cruciali del passato, perché disponiamo anche oggi di grandi riserve di risorse umane e morali. Ma ci riusciremo ad una condizione: che operi nuovamente un forte cemento nazionale unitario, non eroso e dissolto da cieche partigianerie, da perdite diffuse del senso del limite e della responsabilità») e poi auspica le dimissioni di Antonini dalla sua carica di assessore.
«Il sacrificio di tanti italiani morti per un’unica bandiera ed un’unica patria ha dichiarato Mandozzi , non può essere bistrattato e vilipeso così come ha fatto Antonini, che a mio avviso per quelle parole dovrebbe dimettersi da assessore di una istituzione della Repubblica Italiana quale la Provincia». Se dal fronte istituzionale il solo ad esporsi è stato Mandozzi, su Facebook le parole dell’assessore hanno scatenato una valanga di commenti, tra chi sosteneva la verità di quelle parole, ricordando l’uccisione dei briganti e altre amenità sul Risorgimento e chi, invece, si dichiarava fedele al Tricolore e fiero di quanto successe centocinquant’anni fa, tirando in ballo anche la figura dei partigiani, pericolosi estremisti che avrebbero voluto trainare il paese verso l’Unione Sovietica per alcuni e patrioti per altri. La cosa bizzarra, sottolineata tra l’altro anche da Antonini nella sua infelice dichiarazione sul social network, è che, dopo anni di incertezze e opposizioni, questa volta il centrosinistra si è riscoperto patriottico, mentre il centrodestra sta portando a galla la sua metà oscura filoborbonica e antiunitaria.
(Il Resto del Carlino) 19 MAR 2011