Il Parco dei Mostri, noto anche con il nome Sacro Bosco di Bomarzo, cfu ideato dall’architetto Pirro Ligorio che completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo su commissione del principe Pier Francesco Orsini, straziato dal dolore per la morte della moglie Giulia Farnese…Situato in prossimità dell’omonima località di Bomarzo in provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia, è un autentico tesoro nascosto tutto da scoprire, popolato da animali mitologici e giganteschi mostri di pietra che da oltre 500 anni incutono timore, sorpresa e meraviglia in ogni visitatore che lo attraversi. In molti, tra studiosi e artisti di ogni epoca, si sono interrogati su i significati nascosti dei simboli, delle strutture, delle iscrizioni, delle sciarade che quest’oasi di verde custodisce come segreti impenetrabili a chi non può comprendere disseminati in una sorta di percorso iniziatico che, riprendendo le parole del consente di “sfogare il core”, ma al tempo stesso stupisce anche i visitatori, che si ritrovano immerso in un regno di sogno, dai profondi richiami mitologici tra enigmi, statue di sirene, mostri marini, tartarughe giganti, satiri, sfingi, draghi, maschere, falsi sepolcri e giochi illusionistici. Il complesso venne riscoperto e rivalutato nel tempo anche grazie all’interessamento di molti artisti, tra cui Salvador Dalì. Il pittore surrealista rimase talmente colpito dalla visita al parco che vi trovò ispirazione per una delle sue opere: il visionario Le Tentazioni di Sant’Antonio. “Voi che entrate qui, considerate ciò che vedete e poi ditemi se tante meraviglie sono fatte per l’inganno o per l’arte” Recita l’iscrizione posta su una delle due sfingi all’ingresso del parco, che al momento è chiuso per le disposizioni anti Covid.
Ce meraviglia. Una delle mie prossime visite…