Forlì, città ghibellina degli Ordelaffi, fra il 1302 e il 1313 ospitò in varie occasioni Dante esule. In questo luogo, a metà strada tra la natìa città e quella che ospita i suoi resti mortali, è stata allestit presso i Musei San Domenico, la grande mostra “Dante. La visione dell’arte”, che resterà aperta al pubblico fino all’ 11 luglio e che tanto successo sta riscuotendo.
L’esposizione ha inteso restituire una rilettura della figura di Dante e della sua opera attraverso le immagini che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, in un arco temporale che va dal Duecento al Novecento. L’obiettivo è stato quello di presentare le molteplici traduzioni figurative della potenza visionaria del poeta, con una particolare attenzione alle analogie tra le sue vivide parole e circa 300 opere d’arte con cui gli artisti ne hanno dato interpretazione nei secoli: Giotto, Beato Angelico, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Previati, Casorati e altri maestri del secolo scorso.
Dall’Ermitage di San Pietroburgo, alla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo ai Musée des Beaux-Art di Nancy, di Tours, di Anger, oltre naturalmente alle Gallerie degli Uffizi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Borghese, i Musei Vaticani e la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Medicea Laurenziana, il Museo di Capodimonte, i piu’ grandi musei del mondo hanno messo a disposizione della mostra circa cinquanta capolavori tra dipinti, sculture e disegni, e altri importanti musei italiani quali
Per il visitatore sarà come avere una mappa per un affascinante viaggio tra le parole e le immagini, a dimostrazione di come il successo corale di Dante nelle diverse forme artistiche abbia contribuito a definire, attraverso la sua eredità, i codici espressivi della nostra civiltà. Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dalle Gallerie degli Uffizi, in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, la mostra è diretta da Eike Schmidt (direttore delle Gallerie degli Uffizi) e da Gianfranco Brunelli (direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì). Mentre curatori del progetto sono il prof. Antonio Paolucci e il prof. Fernando Mazzocca.