E’ l’incertezza il male più insidioso, basta con le lamentele ora servono risposte
“I Padri della Patria ci hanno insegnato ad amare la nostra terra e ad abitarne la speranza. Ne abbiamo raccolto la lezione di libertà e laicità. Di fronte al declino etico del Paese noi non stiamo fermi. Non vogliamo stare fermi. Non staremo fermi”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, conclude così il suo intervento a Villa Il Vascello, a Roma, per le celebrazioni del XX Settembre, invitando l’Obbedienza di Palazzo Giustiniani, che conta 21.310 iscritti in tutta Italia, a fare la propria parte per “rilanciare la speranza del cambiamento”.
Pensiero, progetto e impegno solidale, spiega il Gran Maestro, perché “l’Italia trovi un nuovo passaggio a Occidente e si ribelli al declino”. Raffi è chiaro: “Non si tratta di come anestetizzare i problemi ma di come affrontarli. Oggi al nostro Paese, stanco e moralmente demoralizzato -è l’analisi del Gran Maestro- non serve una scorciatoia demagogica e populista ma una chiara presa di posizione contro ogni pensiero unico, trasformismo e apatia”.
Per Raffi “bisogna inaugurare una stagione di pensiero autenticamente democratico e liberale, laico e solidale. Per questo -dice riferendosi alle celebrazioni del Grande Oriente per i 150 anni dell’Unità d’Italia- nel nostro viaggio identitario in tutta Italia, non vogliamo celebrazioni museali o retoriche. Gli uomini del dubbio, operai della speranza, vogliono allestire invece un cantiere di riflessione e di proposte per la Nazione, ponendo le basi per un possibile cambiamento. Quello che tutti auspicano ma che tarda a venire”.
“Il nostro compito -scandisce l’avvocato Raffi indicando il percorso della Libera Muratoria- e’ la conoscenza e la ricerca profonda. E’ l’eresia del pensiero libero contro la logica del gregge. E’ la lotta contro il male più insidioso del nostro tempo: l’incertezza. Quella dei giovani che non hanno futuro, quella dei vecchi che non hanno più sicurezze. Basta con le lamentele e il piangersi addosso: ci vogliono risposte. E’ il momento di curare -rimarca il Gran Maestro- non di dare spazio alle vuote parole di uomini e di caste privilegiate che hanno finito il loro tempo”.
Raffi non ha dubbi: “Occorre un Nuovo Patto di Fratellanza, capace di farci uscire dalle secche del declino economico e morale in cui ci sentiamo arenati. Non basta governare a qualunque costo -spiega- se mancano i valori nel cui nome governare. Nel nostro caso, nel nostro tempo e per noi, i valori devono essere le virtù laiche e le conquiste civili. La laicità non ha esaurito la sua missione, facendosi sostituire dall’economia e dalla finanza. E neppure -precisa parlando alla platea di più di mille ‘Fratelli’ giunti da tutta Italia nella sede dell’Ordine- da vecchi schemi e dogmatismi religiosi che hanno fatto il loro tempo e non onorano l’impegno morale e civile, ma non politico, della Chiesa. Che non ha l’esclusiva sulle coscienze libere di questo Paese”.
“Esiste e deve rafforzarsi -rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani- una libertà laica che è la conquista migliore dell’Italia Unita. E che deve diventare il collante etico della vita sociale e politica, la comunanza di regole condivise quotidianamente e improntate al reciproco rispetto, all’apertura e al confronto. Ecco perché siamo contro una religione-immagine e una politica fiction che, rinunciando a capire la storia, si è preclusa la possibilità di produrre futuro per trasformarsi nel potere dei sondaggi e nell’amministrazione dell’esistente, senza essere in grado di disegnare un destino comune”.
Per questo, “la capacità di dubitare dei Liberi Muratori, che non appartengono a nessuno” è per Raffi “un punto di partenza per costruire un futuro possibile