Inaugurata lo scorso ottobre a Pescara alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi, del Gran Maestro Aggiunto Antonio Seminario, del Secondo Gran Sorvegliante Marco Vignoni, del Presidente del Collegio di Abruzzo e Molise e delle vicine circoscrizioni, dei maestri venerabili delle logge del territorio, la nuova Casa Massonica del Goi, che ha sede nel villino Bucco, elegante dimora liberty, prima importante acquisizione della Fondazione del Grande Oriente d’Italia, da poco costituita nell’intento di imprimere un nuovo e forte impulso alla Comunione, salvaguardando il suo patrimonio culturale e storico e contribuendo ad arricchirlo.
Il villino, che si trova in viale Vittoria Colonna, nel punto in cui fa angolo con via dei Marsi, nella zona di Porta Nuova, un’area che comprende un gran numero di edifici di interesse storico e artistico, venne progettato nel 1918 dall’ ingegnere Antonino Liberi, marito di Ernesta D’Annunzio, sorella del poeta Gabriele D’Annunzio in occasione delle nozze della figlia Nadina con Guido Bucco. La residenza, per le sue caratteristiche architettoniche di pregio è stata sottoposta dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali a tutte le disposizioni di tutela ai sensi della Legge 1.6.1939 N. 1089.
L’edificio ha una struttura a dado e presenta compiuto soltanto il fronte su Via Vittoria Colonna. E’ realizzato a mattoni a faccia a vista con elementi architettonici in graniglia grigia di cemento. L’ingresso é caratterizzato dalla presenza di un portico a serliana su paraste e colonne in stile dorico con due oculi rotondi bordati a mattoni e dalla loggia a quattro archi su paraste e colonne ioniche. Nei settori laterali del fronte principale i apre su ogni piano una finestra. Quelle al piano terreno sono bordate da fasce con una semplice decorazione geometrica che si ripete, leggermente dilatata in un’ altra cornice distanziati dalla prima sino a raggiungere il marcapiano. Le finestre al primo piano sono a edicola con paraste ioniche e fregio e mensole decorate. Tutto il fronte è orizzontalmente suddiviso da una cornice marcapiano recante a rilievo una greca e medaglioni rotondi raffiguranti la testa di Medusa, al centro dei settori laterali; la parte di cornicione del settore centrale è attualmente liscia. I settori laterali portano un basso zoccolo che segna il piano interno; ai lati delle finestre del piano terreno troviamo un’altra zoccolatura in malta cementizia fino all’altezza dei davanzali. Un ricco cornicione a motivi classici chiude l’ edificio sotto l’ampia tettoia che presenta larghe tavole con riquadri agli angoli, realizzati con cornicette sovrapposte, e mensole modanate in legno. A seguito della recente ristrutturazione del fabbricato, si è dato all’immobile, una diversa destinazione d’uso da uffici e abitazione ad attività culturali, destinandola a sede associativa, sale riunioni, biblioteca. E’ stata smantellata la pavimentazione preesistente in monocottura e r laddove si presentavano integre sono state ripristinate le originali marmette in graniglia sottostanti. Sono stati inoltre recuperati elementi di arredo e mobili importanti, presenti nella villa dalla sua edificazione. Particolare attenzione è stata riservata all’esterno alla conservazione inalterata del ricco cornicione a motivi classici che chiude l’edificio sotto l’ampia tettoia con mensole modanate in legno.
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