La Commissione Petizioni Ue chiede chiarimenti all’Italia sulla legge 2018 dell’ Ars sull’obbligo di dichiarare pubblicamente l’appartenenza alla Massoneria
Torna sotto i riflettori della Commissione Petizioni della Ue la legge varata dall’Assemblea regionale siciliana nel 2018 che impone a politici e amministratori locali di dichiarare pubblicamente l’appartenenza alla Massoneria. A un anno dalla dichiarazione di ricevibilità formale e sostanziale della richiesta di intervento sollecitato da un cittadino italiano, che sosteneva che la normativa fosse “in palese contrasto con la Costituzione italiana e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”, la Commissione il 22 luglio scorso, entrando nel merito della questione sollevata, ha inviato una richiesta ufficiale all’Italia “di chiarimenti al fine di valutare la compatibilità della legge n.18 del 12 ottobre 2018 con il diritto Ue, compresi i diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta dei diritti fondmentali”.
Scrive la Commissione: “La legge deve essere proporzionata alla finalità legittima perseguita e i dati trattati devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto a tali finalità. Il trattamento dei dati personali può essere lecito solo se rispetta i diritti e le libertà riconosciuti dalla Carta, compresa la non discriminazione, nonché la libertà di pensiero, di coscienza e di religione e la libertà di riunione e di associazione”.
La Carta dei diritti fondamentali e’ uno degli strumenti di base fondamentali che accomuna e raccoglie i principi della Unione Europea. Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che la riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni persona ha il diritto di accedere ai dati raccolti che la riguardano e di ottenerne la rettifica. Tra i diritti si annoverano capisaldi come la libertà umana, il diritto alla vita, all’integrità della persona, la proibizione della tortura e trattamenti degradanti, e diritti di libertà, sicurezza e privacy, vediamo:
Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti.
L’articolo 10 Libertà di riunione e di associazione
Ogni persona ha diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione a tutti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di ogni persona di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
fonte https://www.grandeoriente.it/