“L’ultima immagine” (Rizzoli) è il titolo del libro postumo che racchiude l’estremo pensiero di James Hillman (1926 2011) e che è frutto dell’intenso dialogo che lo psicanalista e grande filosofo americano di nascita ma europeo di cultura intrattenne dieci anni fa con la scrittrice e studiosa italiana Silvia Ronchey.
Il volume è stato presentato il 24 febbraio alle 18 in videoconferenza su iniziativa della Fondazione Grande Oriente d’Italia. All’evento ha partecipatp l’autrice Silvia Ronchey, ha introdotto il Bibliotecario Bernardino Fioravanti. Le conclusioni sono state affidate al Gran Maestro Stefano Bisi.
L’opera non è solo la summa e l’ultimo approdo della riflessione sull’immagine, che fin dall’inizio sostanzia la idea di anima e tutta la psicologia di Hillman. È anche il testamento, etico e politico di uno dei massimi pensatori del Novecento. In esso vi ha depositato l’ultima immagine, appunto, di sé e del suo sistema psicologico e filosofico. Fin dal pensiero del suo maestro Jung – ma anche del platonismo antico e rinascimentale o dell’islam sufi di Corbin ‒ l’immagine è la materia di cui è fatta l’anima individuale. Hillman ci consegna una nuova terapia dei mali che oggi sempre più affliggono l’anima collettiva. Una via verde, immanente alla psiche, per salvare la Terra dalla catastrofe ecologica.
Un ritorno alla “Grecia psichica”, al suo principio di laicità, di “inappartenenza”, di tolleranza, contro ogni fondamentalismo. Una riscoperta del “genio femminile”, l’importanza del nuovo e antico potere della donna, del suo ruolo nella composizione dei conflitti psichici, e quindi politici dinanzi alla caduta della civiltà occidentale e alla crisi endemica delle sue economie.
La videoconferenza sul canale ufficiale Youtube del Grande Oriente d’Italia