11 maggio 1988. Ecco l’annuncio fatto dall’allora presidente del Senato Spadolini dell’accordo raggiunto con il Grande Oriente d’Italia su Palazzo Giustiniani


Era l’ 11 maggio 1988 quando l’allora presidente del Senato Giovanni Spadolini annunciò nel corso di una  conferenza stampa l’acquisizione di Palazzo Giustiniani, requisito al Grande Oriente d’Italia dal fascismo e trasformato dalla Repubblica in uffici del Senato,  e l’accordo che era stato raggiunto con il Goi.La trascrizione del suo intervento è custodita nella sede della Fondazione Antologia a Firenze.

Spadolini dice che “il Senato, rispettoso dei valori della storia espressa dalle mura ma anche dei valori della storia espressa dalle mentes, ha inteso espropriare nello spirito dei luoghi il significato del contributo che il Grande Oriente d’Italia ha reso alla tormentata storia d’Italia dal Risorgimento in poi. Ed è così che il Senato patrocinerà idealmente la costituzione di un museo che possa rendere pubbliche quelle testimonianze intrecciate alla nostra vicenda nazionale, e la sola parte che abbiamo lasciato, una piccola parte nella piazza del Pantheon per un piccolo museo che sarà costituito quando saranno composte le strutture”. Il presidente del Senato ricorda anche che in quelle stanze i massoni “furono vittime della violenza fascista fra il ‘25 e il ‘26 e che la Massoneria fu sciolta insieme ai partiti politici e con tutte le associazioni politiche dalle legge eccezionali successive al 3 gennaio”.

Il Grande Oriente riconsegnò entro la fine del maggio di quell’anno i locali al Senato e successivamente, il 14 novembre del 1991, firmò una transazione che formalizzava il Lodo Spadolini. Ma la controparte non mantenne mai l’impegno preso. E il contenzioso è tuttora in corso. Il 13 ottobre prossimo sulla vicenda si pronuncerà il Consiglio di Stato, al quale la Comunione massonica ha presentato ricorso dopo che il Tar aveva deliberato la propria incompetenza a pronunciarsi sulla materia.



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