Ha il sapore dei congressi dei vecchi partiti della prima Repubblica, con i delegati, gli stand con i libri e con i gadget, l’annullo filatelico, le delegazioni straniere e il tempio, non però quello dell’architetto Panseca per il congresso del Psi craxiano nello stesso Palacongressi di Rimini nel 1987, ma la rievocazione del tempio di Salomone, realizzato dal mitico costruttore Hiram.
La Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia (GOI) e’ l’appuntamento annuale della maggiore ‘Comunione massonica’ del paese e sulla riviera romagnola sono presenti quasi duemila ‘fratelli’, in rappresentanza delle 736 logge che riuniscono gli oltre 20 mila massoni di tutta Italia, oltre a ventidue delegazioni di massonerie estere e al segretario esecutivo della Conferenza mondiale delle Grandi Logge, Thomas Jackson.
Inaugurazione secondo tradizione, con il saluto del Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi – che per l’occasione porta tutti i simboli massonici del caso grembiule, collare d’oro e guanti bianchi – al Presidente della Repubblica e alle bandiere italiane ed europea, ma anche il taglio del nastro della mostra dedicata a Raimondo di Sangro, primo Gran Maestro di uno Stato italiano, il settecentesco e borbonico Regno di Napoli.
Nel messaggio a Napolitano, Raffi esprime “profondo rispetto e gratitudine per la diuturna, appassionata e tenace difesa” da parte del Capo dello Stato “dei valori fondanti la nostra Nazione” e conferma l’impegno della Massoneria per “contribuire alla costruzione di una società piu’ giusta, piu’ solidale, rispettosa delle minoranze e in grado di dare risposte ai bisogni e alle speranze di tutto il paese”.
Forte anche il richiamo all’imminente ricorrenza del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, che – scrive Raffi a Napolitano – “rinsalda in noi la tradizione risorgimentale, che da sempre anima il nostri spirito e il nostro l’impegno civile” e che deve “rafforzare quel profondo e indistruttibile vincolo che ha rappresentato e rappresenta l’unione di quella comunità, libera e democratica, ditutti gli italiani, chiamata Italia”.
In un mix tra antichi simboli e moderna tecnologia internettiana, i lavori prendono il via con un talk show ‘filosofico’, che si richiama al titolo della Gran Loggia: “Etica della libertà, etica della responsabilità”. Il tutto viene ripreso dalle telecamere del Telegiornale ‘massonico’, e Raffi introducendo il colloquio sottolinea: “Questo e’ un incontro tra uomini liberi, che vogliono pensare liberamente e che sono alla ricerca dell’etica perduta, in una società che sembra aver smarrito se stessa”.
E se il filosofo Sergio Moravia parla piu’ che di libertà, “delle libertà, necessarie a costruire, assieme alla tolleranza, la convivenza che sempre deve misurarsi con una diversità”, tocca a un politico di lungo corso, l’ex leader del Partito liberale e piu’ di recente senatore della Margherita, Valerio Zanone, richiamare uno degli articoli forse piu’ dimenticati della Costituzione, il 54 quello che dice: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore” e, quindi, innanzitutto – rileva Zanone – di “rispettare la dignità delle istituzioni, a cui occorre contemperare anche il proprio diritto alla privacy”.
(AGI) 26 MAR 10