LIBRI & EDITORI
Venerdì, 21 ottobre 2022
Stefano Bisi, Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia, racconta nel suo nuovo libro la storia di un lungo contenzioso…
di Rosy Abruzzo
italiani”, il nuovo libro di Stefano Bisi
È appena uscito in libreria “Palazzo Giustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani” (Edizioni Perugia Libri) in cui il Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia, Stefano Bisi, ricostruisce la vicenda del lungo contenzioso con lo Stato italiano “che non ha mai restituito al Grande Oriente d’Italia la sua storica sede che il fascismo gli aveva preso nel 1925, dopo averla assaltata e depredata, sequestrando carte, documenti, libri, in cerca degli elenchi di fratelli da perseguitare”, si legge nell’anticipazione pubblicata sul sito grandeoriente.it.
Una ferita – si sottolinea – che non si è mai rimarginata nel cuore di tutti i liberi muratori del Grande Oriente. Ma anche una questione che non si è affatto chiusa. L’iter giudiziario, che sembrava essersi fermato, è stato fatto ripartire per volontà dell’attuale giunta dalla fine di luglio 2020.
Scrive a tal proposito il Gran Maestro Bisi che “grazie al lavoro certosino, fatto negli archivi del Grande Oriente d’Italia da due avvocati, Raffaele D’Ottavio e Fabio Federico, sono stati recuperati altri documenti importanti che vanno ad aggiungersi a quelli già scovati da Carlo Ricotti ed Elisabetta Cicciola. Una notevole quantità di carta che è servita per presentare ricorso al Tar del Lazio il 29 luglio del 2020 nei confronti del Senato della Repubblica, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Istruzione per l’accertamento e la declaratoria dell’occupazione abusiva di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia numero 29, attualmente in uso al Senato della Repubblica nonché per la condanna alla restituzione del predetto bene immobile (…), e in via subordinata per l’accertamento e la declaratoria dell’inadempimento del Senato della Repubblica agli obblighi derivanti dall’atto di transazione sottoscritto, con atto pubblico n. 25485 del 14 novembre 1991, tra l’Amministrazione delle Finanze, l’Urbs e l’Amministrazione del Senato”.
Un accordo che formalizzava il cosiddetto Lodo Spadolini dell’11 maggio del 1988 e garantiva la futura concessione dei locali destinati a Museo Storico della Massoneria. Ma la controparte non mantenne mai l’impegno preso, annunciato in un intervento dell’allora presidente di Palazzo Madama.
L’ingiustizia su Palazzo Giustiniani: un contenzioso ancora aperto
Il nome di Palazzo Giustiniani sottolinea il Gran Maestro, “è impresso nel corpo e nella mente dei liberi muratori del Grande Oriente d’Italia perché ottanta anni di storia della massoneria sono passati da lì, da quelle stanze dove erano i templi per le riunioni rituali e dove sono stati iniziati centinaia di profani; è tra quelle mura che venne ucciso il gran maestro aggiunto Achille Ballori. E chi dimentica le cronache degli assalti dei fascisti al palazzo per impossessarsi dei nomi dei fratelli e del collare del gran maestro?”.
Il nuovo libro di Bisi, dunque, racconta e documenta la storia di un contenzioso ancora aperto e si inserisce nel solco di una produzione volta ad indagare un accanimento che da tempo investe la Massoneria italiana alla ricerca di una verità che renda giustizia. Il Gran Maestro, giornalista e scrittore, è infatti autore anche de “Il biennio nero 1992-1993 – Massoneria e Legalità trent’anni dopo”, che racconta l’inchiesta del Procuratore della Repubblica di Palmi, Agostino Cordova che, nell’ottobre del ‘92, dispose il sequestro degli elenchi dei fratelli del Grande Oriente d’Italia, perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni di alcuni dirigenti alla ricerca di elementi che dimostrassero l’esistenza di liste di iscritti segrete e collusioni della Massoneria con la malavita. L’inchiesta fece grande scalpore mediatico per le modalità morbose con cui fu condotta e fu da Bisi definita una vera e propria “caccia alle streghe”, conclusasi nel 2000 con l’archiviazione.