Incontro con la Massoneria a Torino. Il gran maestro Stefano Bisi presenta il suo libro su Palazzo Giustiniani sequestrato dal fascismo al Grande Oriente e mai più restituito/La Stampa

di
LUIGI GRASSIA
1 Dicembre 2022 Aggiornato alle 11:13 1 minuti di lettura
L a Massoneria in Italia ha una grande storia, legata al Risorgimento (per citare un
solo nome, Giuseppe Garibaldi fu “Primo Massone d’Italia”) ma poi ha subìto il
bando e la persecuzione al tempo del fascismo, e il suo presente è fatto di alti e
bassi; fra le questioni aperte c’è quella di Palazzo Giustiniani a Roma, sequestrato al Grande
Oriente proprio dal fascismo. Negli attacchi armati delle squadracce uno dei “fratelli”
(Achille Ballori) fu ucciso. Il Palazzo non è mai più stato restituito. La soluzione sarebbe a
portata di mano, concordata con le massime autorità della Repubblica, ma resta inapplicata,
e non si capisce bene perché. Domani, venerdì 2, sarà a Torino Stefano Bisi, gran maestro del
Grande Oriente d’Italia, per presentare un libro che ha appena scritto sul problema,
“Palazzo Giustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani” (Edizioni Perugia
Libri). Sarà anche occasione di parlare più in generale di Massoneria al pubblico che volesse
saperne di più.
L’appuntamento è ssato per domani, venerdì 2, alle ore 18,30 presso il Salone delle Feste
del Circolo degli Uf ciali in corso Vinzaglio 6. La capienza della sala è ampia ma risultano
già più richieste che posti disponibili, perciò non sarà facile entrare, se non al posto di
qualcuno che non si presenterà (come sempre succede).
Palazzo Giustiniani si trova a Roma in via della Dogana Vecchia e attualmente ospita varie
sedi istituzionali, fra cui l’appartamento di rappresentanza del presidente del Senato e gli
uf ci dei presidenti emeriti della Repubblica e dei presidenti emeriti del Senato. Ma la sede
del Grande Oriente non c’è e non ci sarà mai più. Invece è stata concordata una soluzione di
compromesso, come spiega il gran maestro Stefano Bisi: “Il contenzioso fra noi e il Senato
si è risolto con un accordo, sulla cui base nei locali del palazzo sarebbe stato ricavato uno
spazio di 140 metri quadrati in cui realizzare un museo della Massoneria. Ma neanche
questo è stato fatto



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *