24 agosto 2016, un violento sisma devastó paesi e borghi dell’Italia centrale, il Goi si mobilitó subito con due iniziative


Faceva caldo anche quel 24 agosto del 2016 quando, nel cuore della notte, la terra tremó distruggendo paesi e borghi del centro Italia e provocando macerie e vittime. Amatrice, Norcia, Arquata del Tronto e Accumuli i comuni piú colpiti dal violentissimo sisma. Si era all’apice della stagione estiva, e quel tragico evento colse l’Italia e noi tutti di sorpresa. In quelle interminabili ore mentre si susseguivano le notizie di morti e devastazioni, mi sono chiesto cosa potevamo fare, mi sono messo in contatto con i membri della Giunta del Grande Oriente e sono nate cosí due iniziative che abbiamo realizzato nei mesi immediatamente successivi coinvolgendo anche le istituzioni pubbliche locali. Abbiamo pensato soprattutto ai piú giovani, alla situazione disagiatissima in cui si sarebbero venuti a trovare, ad esempio, i ragazzi dell’ultimo anno delle superiori, costretti a prepare la maturitá in condizioni speciali e mentre si susseguivano senza preavviso sciami di scosse che continuavano ad essere micidiali. E abbiamo avuto l’idea di bandire per i piú meritevoli di loro una borsa di studio, che abbiamo chiamato “La scuola del coraggio”.

Poi, su suggerimento della Regione Umbria e dopo aver consultato le amministrazioni comunali, abbiamo deciso anche di realizzare l’impianto di illuminazione in un campo sportivo a Norcia…quello principale era stato destinato ai mezzi della Protezione Civile e i ragazzi della città di San Benedetto al calar del sole non potevano più giocare a calcio come facevano sempre prima del sisma. La gioia nei loro occhi al momento dell’accensione della luce ha riempito i cuori di tutti: é stato come se si fosse all’improvviso tornati alla normalitá. Per quell’opera alcuni fratelli mi hanno chiamato “gran maestro elettricista”. Forse pensavano di denigrarmi ma per me, che so cambiare a malapena una lampadina, é stato un complimento. Il primo marzo del 2017 consegnammo il progetto. Il resto, con la cronaca della giornata, l’ho raccontato nel libro “Massofobia. L’Antimafia dell’Inquisizione”, edito da Tipheret, perchè quel giorno accaddero molte cose. Ecco alcuni passaggi di quel testo.

Abbiamo un appuntamento con il sindaco Nicola Alemanno in Comune. Ci aspetta insieme ai dirigenti della locale società sportiva e al presidente e al vice del Collegio dei maestri venerabili dell’Umbria, rispettivamente Luca Castiglione e Augusto Vasselli. Dobbiamo consegnare il progetto per l’impianto di illuminazione del campo sportivo. Ce lo hanno chiesto i ragazzi di Norcia. Nella loro cittadina fa buio presto in inverno e dopo la scuola possono allenarsi solo un’ora. Li accontentiamo. Ecco il progetto redatto dall’architetto Marco Vignoni e dall’ingegnere Francesco Montagnani. Il sindaco ci riceve in un container. Gli uffici comunali sono lì, in attesa della messa in sicurezza dell’edificio storico. Siamo felici, orgogliosi del dono fatto. “È un regalo per noi – dico al sindaco – perchè prendere riempie le mani ma dare riempie il cuore”. L’impianto di illuminazione verrà inaugurato l’8 dicembre del 2017 con una bella cerimonia. C’è la banda del paese, si fa vedere anche il campione del mondo Marco Materazzi, che vive in Umbria e si fa un selfie con tutti noi. La presidente della Regione Catiuscia Marini esalta il ruolo della comunione: “Questo intervento è un contributo per il ritorno alla normalità. Grazie al Grande Oriente d’Italia, ad una istituzione che rappresenta alcuni dei pilastri sui quali si fondano i valori di questa Italia democratica, repubblicana, costituzionale che nella quotidianità ogni tanto sottoponiamo a scosse ma alcune colonne portanti la tengono in piedi”. E veder correre sotto le “nostre” luci i ragazzi di Norcia ci commuove. Presidente e dirigenti della società sportiva hanno gli occhi lucidi. Mi cimento in qualche calcio di rigore. In porta il sindaco Alemanno. Lo batto con un rasoterra a fil di palo. È il gol della vittoria di chi ha creduto nel progetto, dai fratelli del Grande Oriente d’Italia ai progettisti, dalla società sportiva alle imprese che hanno eseguito i lavori.

Ma torniamo indietro, al primo marzo. Lasciamo Norcia inebriati dall’accoglienza della cittadina e dal profumo dei prodotti tipici nursini. Alle 15.30 sono al Vascello, la sede del Grande Oriente d’Italia. C’è il sole al Gianicolo, ma la temperatura è rigida. Il tempo di firmare qualche brevetto di nuovi fratelli che mi chiama il centralista: “C’è un ufficiale della Guardia di Finanza. Vuole parlare con lei”. Scendo le scale e incontro il maggiore Armando Galletto dello Scico, reparto specializzato delle Fiamme gialle. Ci sediamo nella biblioteca intitolata a Paolo Ungari. “È solo?” chiedo. “No, ce ne sono altri”. “Li faccia entrare. Fuori fa freddo”. Arrivano dodici finanzieri in borghese…

La sera e la notte sono molto lunghe e sono descritte in “Massofobia”. Qui di seguito riporto l’ultima parte del libro.

Contro i pregiudizi è dura combattere. La battaglia è ardua. Vogliono demolire la libera muratoria. Ma non ci riusciranno. Ne sono convinto sempre di più, soprattutto quando in concomitanza della relazione dell’Antimafia, il 22 dicembre del 2017, mi arriva una cartolina di auguri. È spedita dai Pulcini della squadra di Norcia. La foto dei ragazzi, in maglietta biancorossa, con un loro splendido pensiero: “Nessun mostro ci potrà disunire perché quando tramonta il sole poi si accendono le stelle”. È un messaggio dolce e forte. Arriva da chi ha visto crollare case e ha dovuto convivere con migliaia di scosse di terremoto per più di un anno. Nonostante tutto i Pulcini di Norcia hanno visto le stelle. Anche noi. E dopo le stelle torna l’alba e poi il sole, la luce che profuma di libertà.

Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Stefano Bisi



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