Se in Italia il XX settembre, giorno della Breccia di Porta Pia, che nel 1870 segnó il coronamento del sogno risorgimentale di unitá nazionale (l’abrogó il fascismo dopo il Patti Lateranensi), non si festeggia, in Uruguay invece sí . Il paese latino americano ha voluto intitolare questa data al Libero Pensiero in memoria e nel solco di Giuseppe Garibaldi, che combatté per la sua indipendenza e vi visse sette anni dal 1841 al 1848, lasciando una traccia profonda nel tessuto sociale di valori di libertá, di tolleranza e comprensione. A riferirlo Federico Guiglia nel corso della presentazione, che si é tenuta il 22 settembre al Vascello nell’ambito delle celebrazioni del XX Settembre organizzate dalla Fondazione del Goi, del suo libro “Garibaldi «el libertador” ( Collana Parco Esposizioni Novegro 2016).
Gli emigrati italiani nel Rio de la Plata hanno sempre considerato questa ricorrenza come la più sentita e popolare, e sono riusciti a comunicare questo spirito alla comunità locale. La chiamavano “Festa d’Italia” o “Festa di Garibaldi”, unificando due nomi amati senza soffermarsi sulla verità storica che non documenta la presenza di Garibaldi a Porta Pia.