Torino 7 maggio 2011 – (La Repubblica) Unita’ d’Italia: Gran Maestro del Goi, speranza e’ nei giovani.

“La speranza è nei giovani”. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi si è rivolto con queste parole alla platea alla fine della due giorni di convegni sull’Unità d’Italia organizzata a Torino. Secondo Raffi, non è importante sapere se Garibaldi o Cavour erano massoni ma i valori che hanno rappresentato perché “ci sono stati tanti massoni senza tessera che hanno portato avanti i valori in cui crediamo e tanti altri con la tessera che non hanno mai capito i valori che professiamo”. Il Gran Maestro ha sollecitato la platea a “investire nelle idee e nei progetti non per guadagnare soldi, ma pensando al domani”. Interpellato alla fine della conferenza sui problemi che oggi attanagliano i paesi del mediterraneo Raffi evidenzia che “oggi il tramonto delle ideologie ha fatto riesplodere problemi che si pensavano risolti. L’orologio della storia è stato portato indietro di 50 anni: siamo ritornati alle guerre di religione e ai nazionalismi che credevamo risolti. Oggi domina il mercato – prosegue – e il mercato non ha un’anima, non può averla. Bisogna avere chiaro che il villaggio globale non è solo quello dello scambio delle merci e del flusso di denaro, ma ha l’uomo al centro, con i suoi sogni e le sue utopie. Bisogna riuscire a concepire un nuovo umanesimo”. Un obiettivo che la massoneria può aiutare a realizzare “in tutti i momenti ci devono essere uomini che seminano idee e speranze”, ricorda il Gran Maestro, secondo il quale oggi in Italia non esiste più un dialogo: “quando hai sempre un nemico e non instauri mai un dialogo, quando le divisioni nascono pregiudizialmente è chiaro che la convivenza sociale diventa problematica – argomenta – La massoneria nel 1717 aprì alla modernità perché ci furono degli uomini che prima di ammazzarsi tra loro dissero ‘parliamone’. Il principio della tolleranza è questo”.

E sul ruolo della massoneria, che oggi in Italia conta circa 21mila iscritti “Noi essenzialmente svolgiamo un ruolo pedagogico – spiega – bisogna pensare al il rispetto dell’altro e avere la capacità di capire che ogni uomo potenzialmente può essere portatore di verità e quindi confrontarsi avendo chiaro che la scoperta dell’errore è una conquista e mai una sconfitta. La cosa importante – spiega Raffi – è stimolare la capacità critica e autocritica e fare una grossa battaglia, che noi stiamo portando avanti, per la scuola pubblica, che vuol dire evitare il pensiero unico e l’indottrinamento”. Il Gran Maestro aggiunge poi che uno dei problemi principali dell’Italia è la scarsa considerazione “di quello che è un principio fondamentale della Costituzione, che è la laicità dello Stato”. Parlando dell’Islam invece sottolinea che non si tratta di un blocco monolitico ma di un mondo che ha sfaccettature diverse e “se lo rifiuti in blocco è chiaro che lo compatti. Invece si deve riuscire a fare breccia per fare emergere le ‘anime dialoganti’ che ci sono e creare dei ponti”. Nel mondo “in genere dove non c’è libertà non c’è la massoneria” conclude il Gran Maestro. In questi due giorni a Torino, professori e rappresentanti della massoneria europea si sono confrontati sul ruolo che la massoneria ha avuto nella costruzione dell’Europa e dell’Unità d’Italia e sui valori che il Goi porta ancora oggi avanti. Tra gli interventi, anche Marco Jacobbi, presidente del collegio circoscrizionale della massoneria e Valerio Zanone, ex sindaco di Torino e presidente del comitato scientifico Goi per le celebrazioni dei 150 anni.

(La Repubblica) 7 MAG 2011



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *