Si intitola “L’ombra del filosofo. Giordano Bruno, Fabrizio Mordente e le operazioni del compasso di proporzione”, la mostra inaugurata alla Biblioteca nazionale centrale di Roma 22 febbraio che rimarrà aperta fino al 22 maggio in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze. Un’esposizione estremamente preziosa per la rarità dei pezzi esposti, con prestiti che provengono da importanti istituzioni italiane e straniere, e acquisti di pregio che la Biblioteca nazionale ha fatto negli ultimi anni sul mercato antiquario, ovvero tre rarissime opere di Bruno: i Dialogi duo (terzo esemplare al mondo), la Figuratio Aristotelici Physici auditus (in cinque copie al mondo), stampate a Parigi nel 1586 e la Summa terminorum metaphysicorum del 1609.I Dialogi duo di Bruno sono legati all’invenzione del compasso di proporzione del matematico salernitano Fabrizio Mordente, che il filosofo conobbe a Parigi nel 1585, conoscenza sfociata poi in attacchi reciproci e in un’insanabile rottura che portò Mordente, come ci è noto da cronache contemporanee, a girare tutte le librerie di Parigi per comprare l’opera di Bruno e darla al fuoco. Presso la Biblioteca nazionale è conservata l’unica copia in Italia de Il compasso del signor Fabritio Mordente. Con altri istromenti mathematici… (Anversa, 1584) del Mordente, insieme ad altre sue rarissime opere.La mostra riunisce per la prima volta i testi che ruotano intorno alla polemica Bruno-Mordente, approfondendo il secondo periodo di soggiorno parigino di Giordano Bruno. Si espongono, fra le altre cose, l’unica copia esistente del dialogo di Bruno Idiota triumphans (Bibliothèque nationale de France), opere sul compasso di proporzione che arrivano fino a Galileo, e alcuni dei più importanti strumenti scientifici superstiti riferibili a Mordente: un compasso del 1572 proveniente dall’Adler Planetarium di Chicago e altri, mai visti prima congiuntamente. Con gli ultimi acquisti, la raccolta delle prime edizioni di Giordano Bruno della Biblioteca nazionale è diventata una tra le più estese collezioni bruniane in Italia, con ben 17 prime edizioni in 20 esemplari, provenienti in parte dall’originario nucleo ottocentesco e in parte frutto dell’acquisto effettuato nel 1932 dal Ministero dell’Educazione Nazionale su impulso di Giovanni Gentile, di cui nell’esposizione si documenta l’interessamento. In mostra, anche le altre prime edizioni di opere di Bruno della Nazionale centrale di Roma e i testi a lui più strettamente riferibili (Lullo, Copernico, Pietro da Ravenna, etc.), in una raccolta di opere di eccezionale importanza per la storia della filosofia e della scienza.