È stato presentato il 16 febbraio nella sala del consiglio provinciale di Rieti il volume dedicato alla figura di “Lodovico Petrini (1817-1882) patriota, massone, sindaco”, pubblicato dal comitato provinciale dell’Istituto Storico del Risorgimento e della Sezione della Anvrg “Giuseppe Garibaldi”. L’evento si inserisce nel quadro del III festival del Risorgimento di Rieti, ed è stato organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Lodovico Petrini, l’Università Popolare Sabina e con il patrocinio dell’amministrazione Provinciale. Petrini è stato tra i più illustri personaggi della città: dopo l’iscrizione alla Giovine Italia nel 1834, partecipò a tutti i moti risorgimentali fino alla presa di Porta Pia nel 1870, che salutò dal Palazzo Municipale a nome di tutti i cittadini all’atto della nomina a sindaco. Intensa la sua attività settennale a favore di Rieti: l’insediamento di uno dei primi zuccherifici d’Europa, che coniugò la vocazione agricola del territorio con lo sviluppo industriale, ma che gli causò disagi che si ripercossero che nella vita privata, la ristrutturazione urbanistica del centro storico con la realizzazione del primo acquedotto per rifornire le fontanelle, alcune ancora oggi in funzione, la sistemazione definitiva delle vie Cintia e Garibaldi (all’epoca attraversata per un lungo tratto dal fiume Cantaro), il primo piano regolatore, la ferrovia L’Aquila-Rieti-Terni, di grande importanza strategica locale e nazionale. Il suo busto nella hall dell’ufficio del sindaco è stato realizzato grazie a una sottoscrizione popolare, subito dopo il funerale. Il libro che lo ricorda è stato presentato dalla docente Benedetta Graziosi e dal ricercatore storico Roberto Marinelli, con la partecipazione degli autori Gianfranco Paris e Luciano Tribiani. La Massoneria di Rieti è legata fortemente alla memoria del sindaco patriota. Ritroviamo il suo nome infatti nella loggia Sabina Lodovico Petrini rifondata nel 1909, erede dell’officina Sabina costituita nel 1863 e rimasta in vita fino alla fine del 1867, della quale rimangono le carte conservate nell’Archivio di Stato della città che nel 2011 in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia vennero esposte al pubblico in una mostra storico-documentaria. La rinata Sabina-Lodovico Petrini degli inizi del secolo scorso era molto attiva ma ebbe una brusca e tragica battuta d’arresto il 13 settembre 1924, quando le camicie nere tentarono di assaltarne la sede , per ritornare in vita solo nel 2005 ma con sede a Labro. È del maggio del 2014 la nascita a Rieti della Nazareno Strampelli, dedicata al celebre agronomo-genetista, che qui avviò la ‘rivoluzione verde’. Mentre per l’inaugurazione della prima Casa massonica dopo l’assalto fascista si è dovuto attendere il 2016. Alla cerimonia di inaugurazione partecipò il Gran Maestro Bisi.