Le cifre dell’evasione fiscale in Italia “sono impressionanti”. La manovra deve tener conto della famiglia, “ganglio vitale della società”, le missioni all’estero non possono essere valutate soltanto per i costi, pur importanti. Lo ha detto il presidente della Cei, Angelo Bagnasco a Madrid. Un “punto centrale” nella manovra, ha aggiunto, deve essere proprio la famiglia: “se non è al centro della politica generale, la società non avanza”.
Goi: “Anche la Chiesa paghi l’Ici”
Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, in risposta alle parole del presidente della Cei Angelo Bagnasco, ha dichiarato che tutti devono contribuire alla ripresa del Paese, compresa la Chiesa.
“In un tempo di grave crisi economica”, ha spiegato Raffi, “in cui si chiedono lacrime e sangue ai pensionati e ai più deboli, serve responsabilità e concreta solidarietà: tutti devono dare il proprio contributo per salvare il Paese dal rischio default. Dai politici ai calciatori, non sono più ammesse esenzioni feudali né privilegi di casta che hanno il sapore di un autentico insulto alla povertà e a milioni di italiani che lottano quotidianamente per far fronte a difficoltà di ogni tipo”. Raffi ritiene che lo Stato debba abolire l’esenzione dell’Ici per la Chiesa e il congelamento dell’8 per mille.
“E’ giusto”, spiega Raffi, “che lo Stato abolisca le esenzioni dell’Ici per i beni immobili della Chiesa non destinati al culto e di tutti gli altri enti che si avvantaggino di tale esenzione, così come è opportuno congelare per tre anni l’8 per mille fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, come fissato nella manovra, destinando le risorse alla ripresa economica dello Stato”. Per Raffi è questione di giustizia ed equità sociale: “Non siamo certo nostalgici delle leggi Siccardi che abolirono i privilegi del clero né presi da furore giacobino, ma chiediamo giustizia ed equità sociale. Chi ha di più, apra i cordoni della borsa e dia l’esempio”. “La Libera Muratoria”, ha rimarcato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, “è dalla parte di chi si rimbocca la maniche per far uscire il Paese dalle secche dell’egoismo e dell’indifferenza. Rilanciamo con forza il bisogno di un nuovo Patto di Fratellanza che abbia davvero a cuore il destino dei giovani e delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese”. “Dal tunnel della crisi e dalla minaccia delle speculazioni internazionali”, ha concluso Raffi, “si può uscire solo camminando in cordata verso un’unica direzione: il bene dell’Italia”.
(TGCom) 19 AGO 2011