Dalla società di Soccorso degli asfittici alla Filantropia del Grande Oriente. Il nostro spirito solidaristico ha origini lontane/Il Tirreno

Il commento di Massimo Bianchi

Dalla società di Soccorso degli asfittici alla Filantropia del Grande Oriente Il nostro spirito solidaristico ha origini lontane o letto con interesse l’intervista del Vescovo ed il riconoscimento alla caratteristica solidaristica di questa nostra città. Mi permetto di ricordare che questo sentimento ha origine b en più lontane dalle vicende degli anni post bellici. Il 31 agosto 1861 Francesco Domenico Guerrazzi, patriota e massone, fondò la Fratellanza Artigiana, tutt’ora esistente, di cui Giuseppe Mazzini da Londra scrisse: “La nostra Società, artigiani di Livorno, si fonda non sopra un mero calcolo d’utile materiale, ma sopra un dovere morale. Voi non separate l’idea del miglioramento economico, al quale avete diritto, da quello del vostro miglioramento intellettuale, dall’educazione dell’anima”. Ricordo che nel 1911 il Comune donò alla Fratellanza una Medaglia d’Oro per il contributo operativo dato in occasione dell’epidemia di colera. Nel 1871 venne fondata la Società di Soccorso degli asfittici e nel 1882 quella della Cremazione. Nel 1885 i massoni del Grande Oriente d’Italia dettero vita alla Società “Filantropia senza sacrifici” e ne11890 alla SocietàVolontaria di Soccorso, sorta dalla fusione di due preesistenti associazioni la ” Cro ce Verde” e la “Società di Mutuo Soccorso fra gli assistenti ai malati”. Scrisse Giovanni Bovio: “Dove comincia la mutua assistenza, comincia l’Umanità e l’uomo si sente membro di una grande Famiglia”. Ne11893 furono operativi gli Asili Notturni e nel 1897 il Patronato scolastico entrambi fondati da massoni livornesi. Queste iniziative nascevano dal trinomio che è proprio della nostra Istituzione “Libertà, Uguaglianza e Solidarietà”. Sono pertanto robuste e antiche le radici su cui fondalo spirito di solidarietà dei livornesi. Personalmente li ho visti operare con grande slancio in occasione del terremoto del Friuli (maggio 1976) e ne11980 in Irpinia, distinguendosi per generosità e abnegazione. La storia di un territorio è un patrimonio prezioso che deve essere declinato in tutte le sue componenti, nessuna esclusa, anche se magari qualche addendo non ci rimane simpatico o assimilabile alle nostre idee personali.

22 maggio 2024



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