SIENA Opera nel 2025 allestirà una mostra di Hugo Pratt al Palazzo delle Papesse. Esattamente 20 anni dopo quella del Santa Maria della Scala. Dietro a entrambe la stessa impronta: quella di Giovanni Mezzedimi.
Opera dopo aver acquistato il Palazzo delle Papesse ha annunciato una nuova esposizione dell’artista nel 2025 Mezzedimi e la bellezza di Pratt. L’architetto senese curò la straordinaria mostra di diciannove anni fa al Santa Maria della Scala
di Stefano Bisi
Il personaggio che lega la mostra su Hugo Pratt del 2005 a quella che si terrà nel Palazzo delle Papesse all’inizio del prossimo anno è Giovanni Mezzedimi, l’architetto senese appassionato delle avventure di Corto Maltese e di politica, abbandonata un anno fa con le dimissioni dal Partito democratico dopo l’elezione di Elly Schlein a segretaria nazionale. Nel 2005 curò la mostra al Santa Maria della Scala, inaugurata in pompa magna con Vittorio Sgarbi e le autorità locali dell’epoca tutte presenti, dal prefetto Giuseppina Di Rosa al sindaco Maurizio Cenni, dal presidente della Provincia Fabio Ceccherini al presidente della Banca Monte dei Paschi Pier Luigi Fabrizi e il presidente della Fondazione Mps Giuseppe Mussari. Al taglio del nastro anche un nutrito gruppo di massoni, attratti dalle opere di Hugo Pratt, appartenente alla libera moratoria. La mostra venne dedicata all’artista nel decennale delle sua scomparsa e fece registrare 40 mila presenze e migliaia di cataloghi venduti in tutta Italia, oltre a magliette e gadget. Hugo Pratt è considerato uno dei più grandi disegnatori del mondo e le sue strisce, le opere grafiche e i suoi acquarelli vengono esposti nei più importanti musei. Dunque c’è da attendersi un altro successo per la mostra del prossimo anno alle Papesse. Migliaia di visitatori arriveranno per ammirare le opere del magistrale pennello che ha raccontato con la sua letteratura disegnata la guerra di indipendenza americana in Wheeling e la storia di pirateria nella Ballata del mare salato, e poi le avventure romantiche di Corto Maltese e gli Scorpioni del deserto nell’Africa della Seconda guerra mondiale. Per gli ammiratori di Hugo Pratt comincia il lungo conto alla rovescia per andare alla mostra e nell’occasione avventurarsi nell’affascinante e per molti sconosciuto palazzo delle Papesse, un tempo sede della Banca d’Italia, poi dal 1998 al 2008 rinomato e innovativo centro d’arte contemporanea (con una propria radio all’interno, la prima in assoluto in Italia specializzata nel settore). Da quando questa esperienza ha chiuso i battenti, è stato saltuariamente adibito a sede di mostre di arte, come l’ultima dedicata a Salvador Dalì, ma anche ad altre iniziative da periodo nataliazio. Da qualche giorno è stato, acquistato, per cinque milioni, da Opera Laboratori per farne un palazzo della cultura. Giovanni Mezzedimi Uno scatto del 2005, in occasione della precedente mostra dedicata a Hugo Pratt al Santa Maria da lui fortemente voluta A distanza di 20 anni nel 2025 le opere dell’autore di Corto Maltese torneranno alle Papesse