A Radicofani restaurato il Bosco Isabella. Il sindaco Francesco Fabbrizzi taglia il nastro e ringrazia la Fondazione Grande Oriente d’Italia/Il Corriere di Arezzo

di Sandro Benetti

Gli abitanti di Radicofani da sempre sono innamorati di Bosco Isabella, il giardino romantico-esoterico costruito alla fine dell’Ottocento dalla famiglia di Odoardo Luchini ed è per questo che il sindaco Francesco Fabbrizzi nella prima domenica di settembre ha tagliato il nastro dell’inaugurazione della fine dei lavori di manutenzione. All’ingresso del parco che si estende per più di due ettari una targa indica che i lavori sono stati possibili grazie all’intervento della Fondazione Grande Oriente d’Italia. Il sindaco lo ha ricordato e ringraziato. I massoni, da diciotto anni, vengono a Radicofani per una riunione rituale all’ombra delle piante e della piramide che già quindici anni fa venne restaurata dal Grande Oriente d’Italia. Luchini, massone e garibaldino nella terza guerra di indipendenza e poi deputato e senatore del Regno, lo volle dedicare a sua moglie Isabella Andreucci (1842 -1924) da cui il giardino prende il nome, figlia anch’essa di un senatore, ed alla loro unica figlia Matilde Luchini (1871 – 1948) pittrice dei Macchiaioli, allieva di Filadelfo Simi e Cesare Ciani. Odoardo aveva una vera e propria passione per i giardini all’inglese che approfondì nei suoi numerosi viaggi nei paesi anglosassoni. La realizzazione – ricorda il Fondo Ambiente Italiano – si sforzò di seguire i criteri di creare qualcosa che fosse in armonia con la natura senza violentarla in alcun modo, una natura libera e svincolata da ogni legame creato dall’uomo. Furono creati sentieri, fatti muretti a secco, ponticelli piani ma tutto con le pietre raccolte sul posto. Messi in evidenza massi basaltici, dislivelli del terreno e polle d’acqua esistenti. Furono messi in evidenza anche i resti di una costruzione antica a mura poligonali, forse un luogo di culto etrusco o addirittura anteriore rinvenuto nel 1902, ed i resti di un fortino senese che monitorava la Via Francigena sottostante e distrutto da i Medici nell’assedio del 1555. Venne costruita una piramide in pietra a base triangolare nel centro del giardino, uno dei tanti simboli della massoneria che ricreano nel giardino una sorta di percorso iniziatico-esoterico, un tempio massonico all’aperto. Così alcune cose che sembrano naturali sono studiate, come la disposizione di alcune essenze o alberi a gruppi di tre, numero simbolico, la giara interrata prima del piazzale che ricorda il i catino del tempio di Salomone usato perle abluzioni, o i due grandi massi disposti all’inizio del sentiero che porta alla piramide, che rappresentano le due colonne del tempio salomonico Boaz e Jachin, la siepe di bosso a forma di cerchio che rappresenta l’occhio che sovrintende, la piramide a base triangolare, simbolo principe della massoneria. Il Bosco Isabella è staè stato dichiarato di interesse pubblico da una legge nel 1922, classificato tra le bellezze naturali con un’altra legge del 1939, acquistato dal Comune di Radicofani nel 1983, e oggi è parco pubblico.



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