Il 10 maggio a Livorno lo spazio antistante il forno cinerario cittadino verrà intitolato al libero muratore e illustre medico Gaetano Pini

In una cerimonia pubblica che si terrò il 10 maggio a Livorno lo spazio antistante il forno cinerario cittadino verrà ufficialmente intitolato al libero muratore Gaetano Pini (Livorno, 1° aprile 1846 – Milano, 25 settembre 1887), illustre medico, pedagogo, giornalista e convinto promotore in Italia della cremazione come pratica moderna, razionale e rispettosa della salute pubblica. L’iniziativa, nata da una proposta del Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia Massimo Bianchi, è stata accolta favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione della Socrem locale.

La società, fondata nel 1882, fu la terza a occuparsi di cremazione  istituita in Italia dopo quelle di Milano e Torino. Il suo primo presidente, il fratello massone Federico Wassmut – che sarebbe poi divenuto a sua volta presidente del Rito Simbolico Italiano – guidò un consiglio di fondatori provenienti dalla loggia Garibaldi-Avvenire. Tra questi: Giuseppe Costa, Nicola Costella, Giacomo De Medina, Roberto Dunn, Adolfo Mangini, Ferdinando Torrini, Riccardo Neubawer, Ottavio Vallecchi, Carlo Meyer e Egisto Cristofani. Giampaolo Berti, che oggi è alla guida della Socrem  – pur non appartenendo alla Libera Muratoria – ha apprezzato e sostenuto con convinzione la proposta d’intitolazione, riconoscendo il valore storico e ideale della figura di Pini. Il primo forno crematorio livornese fu inaugurato il 23 giugno 1885, nel corso di un evento solenne al quale prese parte anche il giovane Pietro Mascagni. Per l’occasione, il compositore livornese eseguì la sua “Cantata alla Gioia”, omaggio musicale al progresso e alla modernità.



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