A confronto con Kostner sul libro testimonianza su Loizzo. Confessioni di un massone calabrese/Il Quotidiano del sud

Un pensiero fresco. Vivace. Coinvolgente. E una capacità di scrutare oltre il mondo massonico, di cui è stato tra i maggiori esponenti, che ha pochi eguali. Parliamo di ciò che Ettore Loizzo, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, continua a mettere a disposizione dei lettori, grazie alla lunga intervista rilasciata a Francesco Kostner nel 2000 e da poco riedita. per i tipi di Luigi Pellegrini Editore, che oggi, alle 21, sarà presentata dal giornalista Alessandro Paglia ro nel chiostro comunale di San Lucido. L’iniziativa è patrocinata dall’Amministrazione comunale del centro tirrenico e dalla Provincia di Cosenza, che saranno presenti rispettivamente con il sindaco, Cosimo De Tommaso, e con il Presidente Franco lacucci. Un’edizione notevolmente migliorata, rispetto alla prima uscita, grazie ad un’attenta “riorganizzazione” del testo, ma anche per alcuni documenti inediti e per la presentazione del Gran Maestro Stefano Bisi: «Sono trascorsi 19 anni», scrive il numero uno del GOI, «da quando il libro-intervista del compianto fratello Ettore Loizzo vide la luce per la prima volta con una apprezzata ed ormai quasi introvabile pubblicazione. Adesso la scelta di ristamparlo da parte dell’autore, Francesco Kostner, per la Pellegrini Editore non può che avere il mio più ampio plauso vista l’altezza del personaggio, e il suo straordinario contributo fornito da cittadino e da massone al Bene della Comunità. Ettore Loizzo con- tinua Bisi è stato Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia, soprattutto è stato reggente insieme a Eraldo Ghinoi quando l’allora Gran Maestro in carica, agli inizi degli anni Novanta, lasciò improvvisamente la guida della nostra Comunione. Ho conosciuto il fratello Loizzo, e per tanti anni ne ho ammirato la sua schiettezza, la sua sincerità, il suo spirito di fratellanza: quello di un uomo e di un massone stimato in tutta Italia e ricordato nella sua Calabria ed a Cosenza dove è stato figura di spicco nel ruolo di docente, d’imprenditore e in quello di politico ed amministratore pubblico». Bisi si dice convinto che «l’ingegnere Ettore Loizzo per la sua infaticabile opera, per la sua strenua difesa dei valori massonici e dell’immagine dell’Istituzione in un momento delicato, rimarrà per tutti i fratelli una delle pagine belle della storia del Grande Oriente d’Italia». Il Gran Maestro ritiene che «l’intervista, fra le mille sfaccettature del pensiero di Loizzo, per tanti aspetti più attuale e fresco che mai, fa trasparire tutta la bellezza e l’amore di Ettore per la Massoneria e il Grande Oriente d’Italia”, affermando in conclusione che il libro “ci ricorda la grande carica vitale, l’entusiasmo e anche lo spirito critico costruttivo che hanno sempre accompagnato e contraddistinto per 66 anni il suo percorso Miziatico nell’Ordine, quello di un massone a tutto tondo» . La nuova edizione delle “Confessioni” di Ettore Loizzo è arricchita anche da una lunga introduzione di Francesco Kostner, che rivela particolari inediti degli incontri avuti con il Gran Maestro aggiunto: «Esauriti i convenevoli, passammo al dunque. Tutto filò liscio. Fu il primo di dieci incontri. Sempre nel pomeriggio e, grosso modo, ognuno della durata di un’ora. Non volle leggere il lavoro finale: “Non ce n’è bisogno, procedi pure con la stampa”, disse consegnandomi con evidente soddisfazione la prefazione scritta da “Armandino”, come affettuosamente chiamava il Gran Maestro Corona. Non mi chiese nemmeno se avessi provveduto a cancellare, dall’elenco dei massoni di cui mi aveva parlato, il nome di un insospettabile Fratello, insigne figura di politico e accademico italiano, deputato all’Assemblea Costituente per la Democrazia Cristiana e tra i principali artefici della Carta Costituzionale. La rivelazione di un’appartenenza insospettabile e letteralmente esplosiva che, ammise Loizzo, la Massoneria, in quel particolare momento storico, non sarebbe stata in grado di difendere». Kostner ricorda, infine, quando Loizzo gli chiese di moderare una conferenza stampa con il Gran Maestro Virgilio Gallo, per “sostituire”, lui che non è massone, i giornalisti cosentini con il “grembiulino” ai quali si era rivolto, e i problemi che quella disponibilità gli ha a lungo creato: «Anche in contesti che, per definizione, dovrebbero valorizzare il confronto, arginare ogni forma di pregiudizio, difendere la diversità delle idee».



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