A Sarzana l’incontro delle Logge Risorgimento. Valori che non vanno dispersi e da tramandare alle nuove generazioni. Il Gran Maestro Bisi: “Auspichiamo che il XX Settembre torni ad essere una festa nazionale della Libertà”

Le logge Risorgimento del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani hanno tenuto il 7 novembre a Sarzana la loro terza riunione. Il tema dell’incontro è stato incentrato su “Coraggio, Fratellanza, Risorgimento”, tre valori che hanno contraddistinto tanti liberi muratori che con il loro sacrificio e le loro imprese hanno scritto una pagina indelebile nella Storia del nostro Paese. La tornata rituale in grado di apprendista è stata organizzata su iniziativa della Nuovo Risorgimento (472) di La Spezia, con la collaborazione delle Risorgimento di Torino (697), Venezia (837), Carbonia (757), Cagliari (770) e Cosenza (1240), Missori-Risorgimento (640) di Milano, Risorgimento-VII Agosto (102) di Bologna. Mentre hanno fornito il patrocinio i Collegi circoscrizionali di Liguria, Lombardia e Sardegna. Alla tornata, che si è svolta nel Tempio allestito all’interno dell’Auditorium del Santa Caterina Park Hotel, hanno partecipato duecento fratelli, fra i quali diversi Grandi Ufficiali, Consiglieri dell’Ordine e Garanti d’Amicizia. Il Gran Maestro Stefano Bisi, accompagnato dal Gran Segretario Michele Pietrangeli, è stato accolto dal Maestro Venerabile della Nuovo Risorgimento Matteo Musetti che ha guidato i lavori. Nella sua allocuzione Bisi ha ricordato il grande contributo dato dalla Massoneria alla causa dell’Unità d’Italia prima e della nascita della Repubblica dopo il ventennio fascista e la Seconda guerra mondiale, ed ha sottolineato l’importanza della memoria da tramandare alle nuove generazioni.

“Le generazioni passano e la memoria – ha detto il Gm – se non si disperde del tutto, si evapora, si dissolve se non viene alimentata con il ricordo e con azioni concrete”.

Il Gran Maestro Bisi nel ricordare storici Gran Maestri come Adriano Lemmi e Ernesto Nathan ha poi auspicato che il XX Settembre possa tornare ad essere una data importante per tutti gli italiani, quella festività nazionale che fu soppressa dal Fascismo dopo i Patti Lateranensi. “Lo scorso XX Settembre, come ogni anno, abbiamo ricordato e celebrato la Breccia di Porta Pia. Ebbene quella Breccia nel nostro cuore non è stata chiusa del tutto. Sono stati abbattuti tanti muri, oggi prevale il dialogo, ma quella Breccia per noi, come lo è stato per i fratelli che ci hanno preceduto, deve diventare un simbolo non contro un retaggio del passato e la caduta del totalitarismo cattolico, bensì la strada di una grande rivoluzione culturale che nei fatti non è mai avvenuta. Noi vogliamo ed auspichiamo che il XX Settembre torni ad essere quella festività nazionale che era stata celebrata dagli italiani e che Mussolini soppresse con i Patti Lateranensi. Ecco perchè noi oggi dobbiamo perpetuare i grandi valori del Risorgimento e di quell’evento che cambiò il corso della Storia Europea non con squilli di tromba o con vuota enfasi ma con il coraggio e il rispetto che merita. Fra tante ricorrenze, religiose e non, che sono al vaglio del Parlamento per essere reinserite, noi crediamo che “Il giorno più grande del secolo decimo nono” come venne definito, debba diventare “Il giorno più grande” dell’Unità e del riscatto nazionale. E, in un momento, anche di grande crisi politica, questa ricorrenza non debba più essere ricordata solo da noi massoni, dai radicali e da qualche gruppo mazziniano, ma da tutti gli italiani. E, in un’Italia che si avvia ad essere sempre più multietnica e multireligiosa, crediamo che rappresenti un preciso dovere morale per non dimenticare e trasmettere anche ai nuovi cittadini italiani la cultura, le idee e le imprese di un passato che non finisce mai e che va salvaguardato e ritrasmesso alle generazioni che verranno dopo di noi. Con Coraggio, Fratellanza, rispetto, amore e alto senso civico”.

Vedi anche l’intervista al Gran Maestro su La Nazione, La Spezia: La Massoneria piace ai giovani “In tanti ci chiedono di entrare”



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