Grande Oriente d’Italia-Archivio Centrale dello Stato, accordo storico per il recupero delle carte sulla Massoneria
“La Fondazione del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani ha ottenuto un primo importante obiettivo nell’ambito del recupero e del riordino delle carte e dei documenti relativi alla Massoneria durante il Fascismo”, è quanto si legge sul sito della della Massoneria del Grande Oriente d’Italia.
“È stata infatti firmata un’apposita convenzione con l’Archivio Centrale dello Stato – prosegue – con lo scopo di procedere alla valorizzazione delle migliaia di atti che oggi sono di proprietà dell’Archivio Statale ma che nel ventennio furono sequestrati all’Obbedienza che aveva la propria sede a Palazzo Giustiniani. Si tratta di preziosi documenti che una volta studiati e catalogati potranno ricostruire una parte significativa della storia dell’Ordine, delle Officine e dei Corpi Rituali, in un periodo complesso e drammatico per l’Istituzione perseguitata dal regime Mussoliniano fino ad oscurare ogni traccia del Libero Pensiero”.
Dopo tanti anni quindi c’è un accordo fra Massoneria e Archivio di Stato (che fa capo al ministero della Cultura) e quindi si recupera una parte di storia della Massoneria ma anche un pezzo di storia d’Italia. Un primo passo che riapre un grande capitolo: la criminalizzazione della Massoneria da parte del fascismo.
“Il Grande Oriente d’Italia – ha detto Stefano Bisi, presidente della Fondazione e Gran Maestro dell’Ordine – grazie alla prestigiosa iniziativa portata avanti dalla Fondazione contribuirà al riordino del Fondo Massonico ed avrà una copia digitale del materiale che “ritornerà” così nei nostri archivi dopo 100 anni dal sequestro avvenuto a Palazzo Giustiniani colmando una lacuna del nostro patrimonio storico”.