“Strasburgo ha indicato a chiare lettere che la Legge 40 va riscritta, nell’interesse della salute dei cittadini e della ricerca scientifica, lasciando alle coppie liberta’ di scelta”. Cosi’ il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, commenta la decisione dei giudici Ue per i quali il divieto previsto dalla legge italiana sulla fecondazione assistita per le coppie di portatori sani di malattie genetiche di eseguire lo screening sugli embrioni, viola il diritto al rispetto della loro vita privata e familiare.
“Spiace notare ancora una volta – prosegue Raffi – come sia stato necessario l’ intervento dei giudici europei per riaffermare dei principi di mero buon senso. E’ la dimostrazione che l’ideologia politica o religiosa nelle questioni dei diritti e’ sempre cattiva consigliera e che in Italia la laicita’ e’ un miraggio lontano, per il quale vale ancora la pena battersi”.
“Nel nostro Paese e’ necessario garantire gli stessi diritti di cui godono le altre coppie nel resto del mondo – rimarca Raffi – perche’ una materia cosi’ delicata, che riguarda la vita delle persone, non puo’ essere regolata da visioni di parte. Una legge – conclude – deve offrire a tutti la possibilita’ di usufruire delle piu’ innovative tecniche scientifiche per la cura e la qualita’ della vita, non costituire un muro di carta che lede diritti e mortifica aspirazioni”.