L’antica arte dei magistri costruttori, lungamente elaborata nel corso dei secoli e tradizionalmente trasmessa con l’esempio pratico e l’insegnamento ‘da bocca ad orecchio’. Il volume di Pietro Turchetti, ‘De secreta architectura’, edito da Tipheret (pp. 168, euro 15), indaga molteplici fattori tecnici, filosofici, musicali, astronomici e simbolici, per comunicare i tanti segreti costruttivi dell’architettura del passato, dall’età dei Greci e degli Etruschi ai Romani e poi dal Medioevo sino agli inizi del Rinascimento.
Un piccolo trattato che conduce il lettore attraverso le immutabili armonie geometrico-metafisiche e armonico-musicali che risuonano e si amplificano nel cuore e nella mente del cercatore della verità che vuole coscientemente penetrare nel mistero dell’universo. Gli edifici sacri di cui si tratta nel libro costituiscono, infatti, un’allegoria, una proposizione di leggi super umane, sintesi di materia e spirito, in modo che ogni elemento abbia quale scopo ultimo l’agire sulle corde emozionali dell’uomo per aiutarlo ad accedere a una realtà a lui sconosciuta.
Per alcuni capitoli l’autore si è avvalso della collaborazione degli architetti Gino Bellomo, Gaetano Di Bernardo e Eleonora Marrone, grazie ai quali è stata possibile la stesura della seconda parte del volume.