(Adnkronos) Libri: ‘La luce sorge da Oriente’, gli uomini del dubbio che sanno curare insieme il fuoco

Un saggio di Antonio Panaino sulle nuove prospettive etiche della Massoneria

“Il segreto dell’arte muratoria non sta nell’adesione totale ai contenuti che vengono proposti tra le colonne delle logge ma nella capacità di coniugare e comparare criticamente un pensiero ‘differente’ con altri a loro volta espressione di una visione particolare, possibilmente originale e non omologata. Si tratta di giocare un gioco difficile, quello che mette in campo non il conformismo ma l’originalità del pensiero e della sua responsabilità etica”. Lo scrive Antonio Panaino, docente di Filologia Iranica e Storia religiosa del mondo iranico all’Università di Bologna nel saggio ‘La luce sorge da Oriente. Nuove prospettive etiche della Massoneria’ (edizioni Mimesis).

Il volume propone alcune riflessioni dedicate ad aspetti significativi del dibattito contemporaneo libero-muratorio, maturati nel corso dell’ultimo decennio tra le pagine della Rivista ‘Hiram’, organo del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Si va dall’analisi del relativismo alle prospettive dell’esoterismo come chiave di ricerca, dalla scuola pubblica ai grandi temi del nostro tempo, lottando per la liberta’ ‘In nome dell’Uomo’, per ricordare il libro del Gran Maestro Gustavo Raffi, che viene analizzato per raccontare la primavera della Massoneria. Si è Fratelli, ricordano queste pagine, non solo perché iniziati nel solco della tradizione hiramitica, “ma anche in virtù del fatto che essi si sono dimostrati degni e capaci di curare insieme il fuoco, in altri termini la luce della tradizione iniziatica e dell’amicizia, ovviamente fraterna”.

“Il nostro compito – sottolinea ancora il direttore della Rivista ‘Hiram’- è quello di contribuire a indirizzare la cultura, il sapere, la società civile verso un innalzamento dei ‘minima moralia’ fondanti le regole di convivenza civile, di consolidare il senso di appartenenza universalistico dei cittadini, contrastando sciovinismi e nazionalismi maturati nell’ignoranza e nell’intolleranza”. La “responsabilità dinanzi al futuro è grande – rimarca Panaino – perché ogni libera associazione come quella muratoria ha tra i suoi scopi collettivi quello di gettare le basi per un permanente processo educativo dei suoi affiliati. Per quanto essi non abbiano assolutamente come finalità il compito di operare uniti come forza politica (visto che una tale funzione sarebbe ed è del tutto incompatibile con l’identità di un’istituzione massonica regolare), devono però ricordarsi che la Libera Muratoria svolge come corpo associativo una funzione di autorità etico-morale; la testimonianza valoriale è perciò una componente del percorso muratorio, un atto di responsabilità verso se stessi, verso gli altri e verso l’Essere supremo, comunque ciascuno se lo figuri”.

“Non esiste grande istituzione moderna che non sia interprete dei suoi tempi – conclude l’autore – e noi dobbiamo porci in una posizione di costante attenzione e di sforzo cognitivo verso il tempo che verrà. Purtroppo esso non sembra molto roseo. Ma noi siamo muratori e forse anche un po’ pittori. Dipingiamolo noi, per quanto ci sarà possibile con saggezza e armonia”.



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