Oscar Bartoli ricostruisce scenario sfida e le tecniche per conquistare elettori
Che sta succedendo nelle elezioni presidenziali americane del 2012? Con quali armi Barack Obama e Mitt Romney, i due contendenti politici conquisteranno la manciata di elettori indecisi che decreteranno il vincitore? Oscar Bartoli, reporter e corrispondente da molti anni da Washington DC, ricostruisce lo scenario del duello presidenziale e analizza la campagna elettorale dei due candidati nel suo nuovo ebook ‘Mezzogiorno di fuoco. Il duello all’ultimo spot’, disponibile su Apple iBookstore, Amazon Kindle Store, Bookrepublic e tante altre librerie digitali.
Di ogni elezione americana si dice che sia la più importante. Questa veramente lo è, come scrive il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman. Secondo molti, saranno gli ultimi dati economici a decidere la contesa. Per altri, sarà l’oscillazione impercettibile in mano a un pugno di elettori indecisi di due o tre Stati a decretare il vincitore. “Ma il problema vero che assilla gli strateghi dei due contendenti -spiega Oscar Bartoli- è come penetrare la sensibilità e la coscienza degli elettori. Con quali mezzi di comunicazione e con quali certezze di impatto psicologico?”.
Il giornalista osserva che gli elettori si stanno orientando verso quei poli informativi che meglio rispondono alle proprie inclinazioni e gusti personali: chi sta davanti al televisore vuole sentire commenti che siano in sintonia con il proprio modo di intendere la complessa realtà americana. E allora la domanda è: come si conquistano questi elettori? Con una valanga di spot che fanno dell’avversario il minaccioso fuorilegge che giunge in città come nei grandi classici western.
“Il risultato è nelle mani di quella scarsa percentuale di aventi diritto al voto che, nonostante le elezioni si tengano di martedì, nonostante la crisi economica, nonostante i 15 milioni di senza lavoro, nonostante le fosche prospettive internazionali a cominciare dall’Europa, decideranno di recarsi alle urne, facendo lunghe file, subendo le intimidazioni di quelli che non vogliono farli votare se sono di colore, asiatici o ispanici. Dopo avere esercitato il proprio diritto, uscendo dal seggio metteranno con orgoglio sull’abito l’adesivo che dice: ‘Io ho votato’. Ed anche questa è America”.