(Adnkronos) P2: Tobagi, studio documenti è antidoto a banalizzazione vicenda loggia. Scrittrice a presentazione del progetto di digitalizzazione carte parlamentari

“Abbiamo messo a disposizione del pubblico, il più ampio possibile, a costo zero la fotografia della fonte principale, per evitare le banalizzazioni sulla loggia P2. Questo non cambia la testa delle persone che parlano, non può cambiare con uno schiocco di dita la cultura o l’incultura, in certi casi, di un Paese”. Lo ha detto la scrittrice e giornalista Benedetta Tobagi, aderente alla Rete degli Archivi per non dimenticare, alla presentazione all’Archivio di Stato di Firenze del progetto di digitalizzazione online dei documenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che fu presieduta da Tina Anselmi. “Ho voluto sottolineare la significatività di rendere accessibile, tra tante commissioni parlamentari, quella che riguarda la loggia massonica P2, perché è un oggetto su cui è stato detto tutto e il contrario di tutto – ha aggiunto Tobagi – Peraltro, una cosa su cui sono d’accordo tutti i giornalisti e gli studiosi è che la prima cosa che hanno fatto i piduisti, Gelli in testa, è stata lavorare a tappeto a livello comunicativo per sminuire la rilevanza del fenomeno P2”.

“Io credo e invito sempre tutti a tornare all’origine degli argomenti. Il gesto di rendere accessibile e facilitare la ricerca in questi documenti – ha proseguito Tobagi – nulla potrà evitare il rischio di banalizzazione, ma qui si fa qualcosa che può aiutare. L’unico vero antidoto alla banalizzazione è che aumenti il numero delle teste pensanti che non si limitano ad andare a cercare la curiosità, a pescare un documento svincolato dal contesto, un nome, una battuta, uno spettro, ma persone che magari dedicheranno saggi, libri, articoli, pensieri a capire cosa sia stato questo fenomeno della P2, fondamentalmente un centro di potere occulto sottratto al controllo democratico e fortemente innervato da soggetti della criminalità organizzata e terroristica, che ha rappresentato un network di potere illecito che si è trasformato e in varia misura si è riprodotto nei decenni successivi”.



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