“Sovraffollamento, diritti negati, suicidi di cui si è perso il conto: le carceri italiane sono indegne di un Paese civile. Rispetto all’inferno dell’indifferenza, rilanciamo una grande battaglia laica e solidale perché venga rispettata la dignità di ogni persona umana”. E’ quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, che spiega: “La pena, secondo la lezione di Cesare Beccarla, deve essere rieducativa. Chi ha violato la legge deve pagare il proprio debito con la società, ma deve anche avere possibilità di riscatto e percorsi di reinserimento sociale”.
“C’è un Uomo – prosegue Raffi – che in queste ore sta portando alle estreme conseguenze la battaglia per i diritti umani. Di fronte a una politica incapace di ascoltare il grido che si alza da dietro le sbarre, serve una ‘battitura’ di libertà che coinvolga tutte le forze morali e sociali del Paese. Solo affrontando con urgenza il problema carceri, e mettendo a punto soluzioni concrete per porre fine a situazioni di barbarie – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – potremo considerarci finalmente uno Stato europeo”.