Si è spento ieri Francesco Siniscalchi, una pagina della storia d’Italia e della Massoneria. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, appresa la ferale notizia del passaggio all’Oriente Eterno dell’illustre Fratello Siniscalchi partecipa commosso al dolore di quanti lo hanno amato e stimato. “Siniscalchi, Massone integerrimo – scrive in una nota il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – seppe, in un periodo buio per la Repubblica, alzare la sua voce di fervente democratico per denunciare all’intern o della Libera Muratoria, alla pubblica opinione e alle Istituzioni, che ne ignoravano l’esistenza, l’infausto e pernicioso fenomeno denominato P2, che nulla aveva a che spartire con il Grande Oriente che, per contro, ne era la prima vittima. Se oggi il Grande Oriente d’Italia vive ed è credibile, lo deve anche al Fr. Francesco Siniscalchi. Il Gran Maestro, memore, piange il Fratello e l’amico”.
Siniscalchi era entrato a far parte del Grande Oriente d’Italia nel 1951, ad appena 23 anni. Con Riccardo Sacco e Augusto Comba ha fondato nel 1959 la Rivista “Ipotenusa” con cui di recente aveva ripreso a collaborare. Con Riccardo Sacco e Augusto Comba ha fondato nel 1959 la Rivista “Ipotenusa” che contiene alcuni suoi saggi. La collezione della stessa rivista, dal 1959 al 1964, è stata ristampata nel 2010 dalla casa editrice Excelsior di Milano con una sua introduzione e una prolusione del Gran Maestro, Gustavo Raffi. Ha rappresentato una pagina della storia della Massoneria, avendo raccolto le esperienze e gli insegnamenti di Fratelli iniziati negli anni Venti del Novecento quali Giorgio Tron, Pericle Maruzzi, Gino Valori e Gaetano Tavolacci. Per Siniscalchi, la Libera Muratoria era associata all’esigenza di mantenere un’osmosi continua tra l’interno e l’esterno evitando che l’esperienza massonica possa essere resa inutilizzabile nel mondo contemporaneo. La sua scelta di recuperare integralmente l’espressione iniziatica dell’Istituzione massonica ne ha fatto un personaggio di primo piano nella lotta contro la deviazione della P2.