Al divino dall’umano, all’eterno dal tempo

È in libreria «Al divino dall’umano, all’eterno dal tempo» (Bastogi, 160 pp, 15,00 euro) del filosofo Mauro Cascio. Un nuovo studio in cui si scruta sotto la superficie della tradizione sapienziale dell’Occidente per tentare di cambiare i paradigmi di interpretazione del reale. «Perché la via dell’uomo», spiega l’autore, «non è un lasciare che tutto accada, un arrendersi al caos o all’entropia. È piuttosto rendersi conto che si è portatori di un senso che è indicato da sempre con chiarezza». Così Cascio ripercorre le pagine essenziali della filosofia forte e totalizzante, quella di Platone e di Hegel, cerca conferme nel mondo scientifico, dalla relatività alla meccanica quantistica, per individuare la via che Tommaso d’Aquino chiamava del “reditus”. Ma la domanda che davvero è il filo conduttore di queste pagine è solo una: qual è il ritorno esistenziale di questa visione del mondo in perenne costruzione? «Perché la questione del senso non è qualcosa che riguarda solo filosofi o scienziati. Sta a noi anzi diventare il nostro progetto, ovvero diventare gli scienziati della nostra vita. Siamo qui per questo».

Mauro Cascio, filosofo e consulente filosofico, è da anni impegnato in una fitta attività di “filosofia pratica”, sia sul versante degli eventi culturali sia su quello editoriale. È tra l’altro l’autore di «Storia (Apologetica) della Massoneria» (2005), «La Massoneria è il suo segreto» (2011), «Filosofia Massonica» (2012).



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