Un momento che vuol essere anche di riflessione sulla delicata fase della storia, che stiamo vivendo, contrassegnata, come sottolinea il Gran Maestro Stefano Bisi nel Manifesto dell’ evento, sempre più da profondi cambiamenti a tutti i livelli, conseguenza della pandemia, della crisi energetica, dei mutamenti climatici, della guerra fra Russia e Ucraina, della rivoluzione digitale e dal ricorso sempre piú massiccio all’Intelligenza Artificiale.di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Settembre 2023 – 11:05
“La Storia nel futuro” sarà questo il filo rosso della tradizionale festa del XX Settembre e dell’Equinozio d’Autunno che il Grande Oriente d’Italia terrá nella sua sede di Villa il Vascello a Roma dal 20 al 24 settembre. Un momento che vuol essere anche di riflessione sulla delicata fase della storia, che stiamo vivendo, contrassegnata, come sottolinea il Gran Maestro Stefano Bisi nel Manifesto dell’ evento, sempre più da profondi cambiamenti a tutti i livelli, conseguenza della pandemia, della crisi energetica, dei mutamenti climatici, della guerra fra Russia e Ucraina, della rivoluzione digitale e dal ricorso sempre piú massiccio all’Intelligenza Artificiale.
E dunque storia e futuro saranno i protagonisti della manifestazione di quest’anno attraverso una serie di eventi aperti al pubblico organizzati dalla Fondazione del Grande Oriente. A dare il via alle celebrazioni sará nel pomeriggio del 20 settembre alle 15 l’omaggio ai monumenti di Giuseppe Garibaldi e di Anita che si trovano sul Gianicolo. Seguirá alle 17 la deposizione di una corona dinanzi alla Breccia di Porta Pia in memoria di quanti caddero il 20 settembre del 1870 in nome dell’unitá d’Italia.
Nella giornata del 21 alle 18 è in agenda la presentazione del volume dal titolo “Il Fuoriuscito” di Marco Ventura con la prefazione di Aldo Cazzullo (Piemme) che ricostruisce la vicenda e la figura di Angelo Fortunato Formíggini, editore ebreo e massone, protagonista della cultura italiana degli anni Venti e Trenta, il primo a suicidarsi contro le leggi razziali e le persecuzioni del regime fascista. Si buttò dalla Torre della Ghirlandina di Modena il 29 novembre 1938. Un gesto politico, come scrisse lui stesso alla moglie, per dimostrare l’assurdità malvagia di quei provvedimenti.
Il 22 settembre sempre alle 18 appuntamento con Federico Guiglia autore di “Garibaldi El Libertador” ( Collana Parco Esposizioni Novegro), un libro “dedicato a coloro che sognano di cambiare il mondo, a quelli che l’hanno cambiato, a quelli che ci hanno provato, belle persone in cammino, e sempre a testa alta. Persone libere, anche d’amare la vita degli altri più della propria. Come un italiano, che in Sudamerica combatteva contro un tiranno d’Argentina. E in Brasile liberava gli schiavi dei nemici catturati in battaglia. E in Uruguay restituiva alle autorità i campi e i beni a lui offerti in dono per le sue gesta. Un uomo che si chiamava Giuseppe “José” Garibaldi. Ma che per tutti era, semplicemente, “el libertador”.
Giornata clou il 23 settembre con la tavola rotonda “Città e Cittadini del Futuro”, in programma alle 10,30, alla quale interverranno lo storico e filosofo della scienza Stefano Moriggi (Università Milano Bicocca); il giornalista e saggista Luca De Biase; l’architetto Federico Cinquepalmi (Universitá La Sapienza di Roma).
Nel pomeriggio della stessa giornata alle 17,30 verranno consegnate le Borse di studio intitolate alla professoressa Letizia Pierucci Mondina, riservate agli studenti degli Istituti di secondo grado e alle 18 saliranno sul palco del Vascello i vincitori del Premio Giacomo Treves, riservato a giovani studiosi autori di saggi inediti sulla Massoneria. Poi il momento atteso da tutta la comunitá massonica del Goi: l’allocuzione del Gran Maestro. La serata si concluderá con l’ “Omaggio ad Ennio Morricone”, un concerto dell’Orchestra Italiana del Cinema composta da musicisti che hanno suonato e collaborato con il Maestro.
La mattina di domenica 24 infine Villa Il Vascello aprirá i battenti al pubblico per una visita guidata (clicca qui per prenotarla) alla storica dimora, che fu scenario della battaglia del Gianicolo ultimo capitolo del sogno mazziniano della Repubblica Romana del 1849, e che oggi è sede del Grande Oriente d’Italia.