“Siamo qui per rivendicare il diritto di esistere, non si capisce perché in questa Regione ci sia l’obbligo di dichiarare l’appartenenza degli amministratori pubblici solo a logge massoniche“. A parlare a Palazzo dei Normanni è Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.
La massoneria si ritrova a Palermo, ospite della sala Mattarella all’Assemblea regionale siciliana, per rivendicare il diritto alla segretezza dell’appartenenza alla libera muratoria anche quando si tratti di persone elette che ricoprano incarichi pubblici.
La legge approvata da Sala d’Ercole, su iniziativa del deputato regionale e presidente dell’Antimafia siciliana Claudio Fava, prevede infatti l’obbligatorietà della dichiarazione.
“Mi pare un intento persecutorio – afferma Bisi – A cosa serve, a colpirci meglio? Chi ha intrapreso questa iniziativa non ci conosce e dovrebbe poter capire quello che facciamo ogni giorno. Se ci fosse questa volontà di comprendere – prosegue il Gran Maestro del Goi – probabilmente questa legge non sarebbe stata presentata“.
Bisi torna anche sull’iter che ha portato all’approvazione della legge: “Mi stupisce che l’Assemblea Regionale non abbia accolto i suggerimenti tecnici emersi (sull’obbligo di dichiarazione dell’iscrizione, ndr), che sconsigliavano di individuare una specifica associazione“.
Due deputati regionali, Eleonora Lo Curto dell’Udc e Antonio Catalfamo di Fratelli d’Italia, si sono opposti alla legge e hanno annunciato, pur dichiarandosi non massoni, di non adempiere all’obbligo di dichiarazione per arrivare all’impugnativa. Bisi esprime loro il proprio favore: “Mi apre un’iniziativa opportuna – afferma –, due parlamentari regionali che hanno avuto il coraggio di dire che questa è una legge ingiusta“.
Sull’argomento è intervenuto anche Gianfranco Micciché: “Mai avuto niente contro la massoneria – ha detto il Presidente dell’Ars – In questo momento storico la demagogia sta impazzendo. Mi è stato chiesto di aprire un dibattito.Non sono un massone, nessuno della mia famiglia lo è e conosco poco questo mondo, ma sono un liberale vero e quindi penso che ognuno, purché non delinqua, sia libero di fare quello che vuole. Considero questa legge inutile”. Poi un suggerimento a Bisi: “Solo quando ci sarà la vera libertà di dichiarare di essere associati probabilmente non ci sarà demagogia. Dipende da voi che un fatto normale venga visto come normale dalla gente che oggi non lo vede come normale. Chi è massone lo dica tranquillamente“.
All’Ars l’orgoglio massonico. Intervista al Gran Maestro Bisi | ilSicilia.it