XX Settembre 2024. L’allocuzione del Gran Maestro Seminario. “La nostra battaglia oggi deve essere quella di mantenere in vita il prezioso patrimonio iniziatico trasmesso dai Liberi Muratori che ci hanno preceduto. E’ necessario un riorientamento dell’Ordine Massonico, da verticalizzare sull’asse della ‘scienza sacra’ “

Carissimi fratelli, anche a nome dei membri di Giunta voglio ringraziarvi per la vostra partecipazione a questa tornata che segna la ripresa dei lavori di tutte le officine della nostra Comunione. Ultimamente si può costatare un interesse crescente da parte dei fratelli

verso l’istituzione, un’attenzione che vale la pena cogliere per chiarire alcuni aspetti, sia in merito all’ambiente esterno che a quello interno alla Massoneria, tenendo conto che i due ambiti sono strettamente connessi tra loro.

Occorre prendere atto che il mondo profano è sempre più ostile all’idea stessa d’iniziazione, questo perché la maggior parte delle persone, essendo attratte dai continui cambiamenti di vario genere, tendono ad escludere la possibilità di concepire tutto ciò che trascende dalla pura contingenza. Per rendersene conto basta osservare il corso della storia recente, durante la quale sono avvenute importanti innovazioni tecnologiche, a partire dalla rivoluzione industriale fino a quella digitale, attraverso le quali gli individui, sempre più schierati a favore della continua modernizzazione del mezzo tecnologico, con il solo scopo di aumentare e velocizzare la propria “produttività”, hanno gradualmente abbassato lo sguardo verso la materia, affievolendo sempre più la consapevolezza di un ordine superiore della loro esistenza. Si può dire che la modernizzazione, che ha trovato le proprie radici nell’esaltazione dell’individuo e del suo ruolo di dominio nella società, ha innescato una vera e propria rivoluzione del pensiero umano, costituendo una solida base per lo sviluppo di una mentalità secondo la quale l’uomo, in forza della supremazia della ragione, poteva assicurarsi il ruolo di  protagonista  dell’inarrestabile progresso scientifico, economico e sociale. Attualmente è già in corso una nuova rivoluzione proiettata verso l’intelligenza artificiale, con il mezzo che da ausiliario potrebbe diventare dominante e con la possibilità di una reale atrofizzazione delle facoltà umane.

Per questi motivi si potrebbe dire che la contemporaneità si sta sempre più spingendo verso la “dissoluzione” della rete materialista che teneva uniti gli uomini, a vantaggio di una “società fluida”, aperta a favore di correnti di vario genere.

Gli effetti di questa mentalità si stanno riversando sulle masse, lasciandosi guidare, nell’illusione di possedere la libertà di scelta rafforzata da falsi  messaggi subliminali e rassicuranti allo stesso tempo, insinuati in maniera capillare nelle menti degli uomini attraverso i più moderni mezzi di comunicazione. Preso atto di quanto sopra, è legittimo affermare che da tempo è in corso un deciso cambiamento, che l’era della modernizzazione potrebbe essere arrivata alla fine del suo ciclo storico e che le possibilità di quello futuro stanno emergendo a grande velocità. In una realtà così instabile, dove tutto è sempre più precario e senza punti di riferimento -condizioni che si possono facilmente costatare osservando ciò che sta avvenendo nel mondo dell’economia, del lavoro e della stessa politica- è possibile notare un interesse sempre maggiore da parte di alcuni a ritrovare il senso superiore della propria esistenza rispetto al semplice piacere della vita comune, resistendo alle numerose suggestioni del mondo contemporaneo. Nonostante sia difficile comprendere il livello di tale processo, la Massoneria, proprio in corrispondenza della tendenza “dissolvente” caratteristica del nostro tempo, potrebbe assumere un ruolo “coagulante” della componente spirituale, annullando eventuali azioni anti-tradizionali che potrebbero facilmenteprendere campo, viste le condizioni attuali.

In questo senso la Massoneria è l’ambiente propizio per coloro che siano effettivamente interessati a ricercare il “sacro” nel mondo contemporaneo, se non altro per la base strettamente dottrinale che le appartiene, sempre che tale supporto non sia snaturato in tutti i suoi aspetti, a partire da ciò che riguarda il campo delle “regole istituzionali”, visto che sono atte a favorire il rispetto dei valori massonici, fondati sulla base dei Principi Tradizionali.

Sotto tale aspetto, è evidente il chiaro tentativo di delegittimare la nostra Istituzione, azione che nasce anche dall’interno ed alimentata da quegli iscritti i quali, non accettando i Regolamenti e Costituzioni, non cogliendo l’insegnamento iniziatico trasmesso attraverso gli Antichi Doveri e non avendo percepito in alcun modo lo Spirito Iniziatico trasmesso dalla Massoneria, sono arrivati ad utilizzare la giustizia esterna pur di soddisfare le proprie ambizioni, senza curarsi dei danni e delle conseguenze che certe azioni possono portare al Grande Oriente d’Italia.

A questo proposito vale la pena ricordare che l’istituzione massonica è un Ordine Iniziatico i cui aderenti “intendono al perfezionamento ed alla elevazione dell’Uomo e dell’Umana Famiglia”; inoltre, per essere ammessi occorre che siano di “costumi irreprensibili” e che “posseggano attitudini e volontà adeguate a comprendere il Significato e la Missione dell’Istituzione Massonica”. Dato, dunque, per assunto primario che “ogni membro deve prestare la dovuta obbedienza alla Legge dello Stato nel quale risiede”, si attende, altresì, dal Libero Muratore del Grande Oriente d’Italia, fin dal giorno della sua iniziazione, l’assunzione di ulteriori e più elevati impegni etico-morali verso sé stesso e la nostra comunione massonica, sempre a beneficio della società civile.

Il rispetto di tali impegni etico morali implica, altresì, l’accettazione dei procedimenti di giustizia interna che sono rimedi per evitare il ricorso alla Giustizia Ordinaria e non per vietarlo.

In tale ambito, per il Libero Muratore “costituisce colpa massonica l’inosservanza  dei Principi della Massoneria”, primi fra tutti, la “fraternità”, la “tolleranza”, l’“onore” e la “lealtà”.

Può accadere che se per la Giustizia Massonica la violazione di tali impegni etico-morali, costituisce grave colpa, per la Giustizia Ordinaria detta violazione potrebbe risultare giuridicamente irrilevante perché confinata ad un ambito talmente elevato da apparire astratto, ossia privo di quella intensità e specificità della condotta ritenuta apprezzabile dalla Legge profana. Ad esempio, se per la Giustizia Massonica la derisione di un fratello vìola il valore della fraternità, al punto da meritare la comminazione di una pena massonica, per la Giustizia Ordinaria quella stessa condotta potrebbe risultare irrilevante in quanto priva del carattere della offensività prevista dalle leggi dello Stato.

Senza dubbio è impensabile che questo punto di vista, esclusivamente iniziatico, possa essere compreso da coloro che scelgono di vivere nell’anonimato del mondo digitale per soddisfare la propria vanità, arrivando a creare un nemico di turno pur di alimentare la propria individualità e riversando odio nei confronti dell’altro senza neppure  rendersi conto di usare cinicamente le persone come fossero oggetti da mettere in bella mostra.

A tal proposito è utile richiamare le indicazioni riportate negli Antichi Doveri, riguardanti la condotta di vita del massone, il quale ha il dovere di “evitare tutte le dispute e questioni, tutte le maldicenze e calunnie, non consentendo ad altri di diffamare qualsiasi Fratello”. Certi suggerimenti, se colti con l’occhio dell’iniziato, possono servire da stimolo personale riguardo alla “costruzione” della fratellanza, opera che non può prescindere dalla “demolizione” preliminare di tutte le tensioni individualiste e dalla eliminazione degli impulsi istintivi, che inevitabilmente creano squilibrio nell’ambiente iniziatico nel quale operiamo.

Chi teme che un simile modus operandi possa condurre all’uniformità del “pensiero unico”, dovrebbe far tesoro del metodo massonico, con particolare riferimento al dialogo praticato in loggia e sviluppato attraverso un pacato confronto tra uomini che hanno, ognuno per proprio conto, diversità di vedute le quali non potranno mai degenerare in discussioni aggressive nei confronti degli altri interlocutori: ogni partecipante ha la possibilità di portare la propria opinione in maniera disinteressata, facendo in modo che le parole non siano divisive ma diventino un’occasione di unione fraterna. Si tratta in fin dei conti di procedere oltre la contraddizione e l’opposizione con il solo scopo di ricercare l’unità che si esprime attraverso le differenti forme di pensiero, dando vita ad un legame intuitivo e del tutto interiore.

Questo è uno dei motivi per cui la Libera Muratoria può essere compresa solamente da quegli uomini che hanno un’attitudine attiva verso il lavoro collettivo e che siano disposti a combattere le numerose suggestioni della propria natura individuale. Sulla base di quanto detto, se vogliamo che la Massoneria persegua lo scopo per la quale è sorta, occorre aprire un sincero dialogo con quei massoni disposti a non abbassare la guardia e rivolgere la loro attenzione verso gli insegnamenti tradizionali con il solo fine di scoprire il segreto iniziatico, che non va inteso nella sua forma convenzionale, associata ad una semplice azione utilitaristica finalizzata a mantenere nascosti al mondo esterno aspetti della nostra istituzione.

Per noi il segreto è il principio sul quale si fonda tutto il percorso iniziatico ed è per sua natura incomunicabile. In questi termini, vale la pena ricordare che nel corso della sua storia la Massoneria è uscita dal “segreto del tempio”, prendendo il giusto posto nelle battaglie in difesa dei valori umani e affrontando con coraggio qualsiasi azione divisiva e dogmatica.

Su questa base siamo qui a rievocare la “Breccia di Porta Pia”, un evento che non ha bisogno di essere raccontato e che per noi ha un forte valore simbolico, oltre che storico. La nostra battaglia oggi deve essere proprio quella di mantenere in vita il prezioso patrimonio iniziatico trasmesso dai Liberi Muratori che ci hanno preceduto e conservato dal Grande Oriente d’Italia: nulla deve indurci a desistere anzi proprio uniti, come stiamo facendo con la presente tornata, abbiamo il dovere di dare a questo ordine iniziatico l’unione che merita, obiettivo sicuramente non perseguibile attraverso un attivismo conformato al mondo esterno, che nell’immediato potrebbe apparire utile ma che in realtà, se prolungato nel tempo, porterebbe inevitabilmente ad indebolire la nostra istituzione.

Per chiarire quanto detto, ricollegandoci all’arte della costruzione, è evidente che qualsiasi edificio sollecitato direttamente da forze trasversali tende a crollare su sé stesso, a meno di una resistenza dovuta alle forze verticali che annullano tali tensioni. Senza farsi illusioni su risultati immediati, l’unica soluzione possibile per  proteggere l’istituzione da certe azioni dirompenti è quella di un “riorientamento” dell’Ordine Massonico, da verticalizzare sull’asse della “scienza sacra”.

Si tratta in fin dei conti di non cedere alle influenze esterne, ma di rivolgere l’attenzione agli insegnamenti tradizionali e di applicare quel lavoro interiore necessario a ritrovare il comune accordo con i principi:tanto più ci sarà unione nell’ordine intellettuale tanto più ci sarà intesa al nostro interno, pur nella diversità della natura umana di ognuno.

Auspico che quanto detto possa essere un incoraggiamento a seguire la “bussola” per tutti quei massoni che, anche se solamente per un istante, sono rimasti coinvolti in certe influenze squilibranti, con l’augurio che possano riprendere il loro personale lavoro di ricerca interiore, conservando e trasmettendo ai posteri l’essenza stessa della Massoneria e dando un cosciente contributo al fine ultimo verso il quale è diretta.

Buona navigazione verso Oriente!

Viva il Grande Oriente d’Italia.

Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Antonio Seminario